Politica

«L’abbiamo bruciato per colpa di una donna»

L’ammissione: «È stata una vendetta per amore». Disperata la ragazza involontaria causa della tragedia: «Mi sento responsabile»

Carmine Spadafora

da Matera

Tre amici per la pelle, fino a due giorni fa. A spezzare quest’unione è stato un amore conteso: chi ha perso si è vendicato e adesso un ragazzo di 17 anni, una speranza del calcio, sta lottando contro la morte con ustioni che gli hanno divorato il 45 per cento del corpo.
È successo a Matera venerdì pomeriggio, sull’asfalto bollente che porta al palazzetto dello sport. I protagonisti di questa orribile vicenda, che ha gettato nel dolore un’intera città, hanno complessivamente 60 anni.
Riccardo Danzi, 17 anni, bello, agiato, il sogno di diventare calciatore nella Sampdoria, figlio del senatore dell’Udc Corrado; e poi i suoi aggressori, i fratelli Eustachio e Giuseppe Cristallo, operai, rispettivamente di 20 e 23 anni. Tra di loro una ragazza, 19 anni, studentessa: prima legata ad Eustachio, poi, dopo la rottura con l’ex fidanzato, a Riccardo, con cui usciva da qualche tempo.
Eustachio ne ha fatto una malattia, avere perso la sua bella era inaccettabile e ad aumentare la rabbia, forse, è stato il fatto che a «rubargliela» era stato proprio Riccardo, stesse amicizie, stessa comitiva. Venerdì pomeriggio l’operaio avrebbe telefonato al rivale per chiedergli un appuntamento. «Dai, vediamoci al palazzetto dello sport, chiariamo questa situazione una volta per tutte».
Riccardo si è preparato spiritualmente a quell’incontro, forse aveva messo in conto anche una scazzottata, ma la benzina sul suo corpo, quella no, non avrebbe mai potuto immaginarla. È andato all’appuntamento e lì ha trovato non soltanto Eustachio, ma anche Giuseppe. Sarebbe successo tutto rapidamente: la benzina lanciata sulla sua pelle e sui vestiti, la corsa disperata verso una salvezza che invece non è riuscito a trovare. Il diciassettenne con l’ambizione di diventare un grande calciatore è diventato un rogo. Un uomo ha avvertito il 118 poi il 113.
Riccardo Danzi è stato portato prima all’ospedale di Matera quindi al Centro grandi ustionati di Brindisi, dove si trova ricoverato in gravi condizioni. I medici: «Il ragazzo ha ustioni sul 45 per cento del corpo».
Poco prima che finisse il giorno, in Questura sono stati portati Eustachio e Giuseppe. Il ragazzo, davanti agli investigatori della Squadra mobile, avrebbe ammesso l’assurdo gesto vendicativo: «Sì, è stata una vendetta per amore».
«Questo episodio vile ha rovinato tre vite», ha commentato il capo della Squadra mobile Giancarlo Conticchio. In lacrime la fidanzatina di Riccardo, anche lei condotta in Questura, con tutti gli amici della comitiva: «Sono distrutta, anch’io mi sento in qualche modo responsabile della tragedia che si è consumata».
Non c’è odio nelle parole del senatore Danzi. «Sono sbalordito e sconcertato. Non riesco a comprendere come il rancore tra ragazzi, per motivi banali, possa giungere a tanto. Comunque mi conforta l’affetto dei miei concittadini». Un’intera città sta infatti vivendo con apprensione la sorte del diciassettenne.

Solidarietà sta arrivando alla famiglia Danzi non solo dai materani, ma anche dal mondo politico, a cominciare dalla Lega con il presidente dei senatori, Ettore Pirovano.

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