Almeno 200mila auto. A tanto è ammontato nel 2006 il flusso di importazioni parallele di auto. Un flusso enorme legato proprio al divario dei prezzi tra Paese e Paese dellUnione. Ma anche questa scappatoia per risparmiare sta diventando più difficile da praticare. Non ci sono più problemi di omologazione, né tanto meno ostacoli di carattere doganale fra i 25 Paesi dell'Unione, ma resta sempre la corposa documentazione relativa alla regolare immatricolazione (il 93% dell import parallelo è costituito da usato) nella nazione di origine e al pagamento dellIva.
Con le nuove normative non sarà più possibile ottenere allestero agevolazioni fiscali di cui non si ha diritto in Italia, pratica finora assai diffusa, che rischiava di estendersi con l'ingresso nell'Unione di Paesi dove vige una notevole elasticità in materia fiscale e il prezzo di base, prima delle imposte, di un'automobile, come accade in Ungheria, Lettonia o Slovenia, è a volte del 20% inferiore a quello dei nostri listini.
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