Quanto ci costerà lo lo spread? Costerà tanto, tantissimo. Chi in questi mesi ha sottovalutato landamento negativo del differenziale fra i rendimenti dei nostri titoli pubblici e quelli della Germania, ora si prepari a sbarrare gli occhi. Quello schizzare verso lalto fino a superare i cinquecento punti base avrà un impatto violentissimo sui nostri conti pubblici; le tensioni sui mercati rappresenteranno un vero e proprio salasso per il nostro Paese nel 2012. La spesa per gli interessi sul debito pubblico aumenterà infatti di quasi 18 miliardi di euro a causa del rialzo dei tassi legati alla crisi dell'Eurozona.
La previsione di spesa è stata calcolata dal Tesoro, ed inserita nella relazione appena consegnata al Parlamento, la prima con la firma di Mario Monti (che è anche ministro dellEconomia): la spesa per interessi passerà dai 77,324 miliardi di quest'anno a 94,214 miliardi dell'anno prossimo. Una cifra, quest'ultima, che vale il 5,8% del prodotto interno lordo. Questo significa che oltre la metà della manovra, che vale 33,4 miliardi di euro, sarà "mangiata" dagli interessi sul debito pubblico.
Conseguenze assai negative in arrivo anche sull'economia reale, dunque su imprese e famiglie. Lanno prossimo sarà un annus horribilis: le stime consegnate ieri vedono un +0,6% di crescita ancora quest'anno, ma purtroppo confermano che il 2012 sarà anno di recessione con pil negativo (-0,4%). Il segno più dovrebbe rivedersi nel 2013 con lo 0,3%, e le cose dovrebbero andar meglio nel 2014. La manovra appena varata avrà un impatto positivo sul deficit 2012, che viaggiava tendenzialmente al 2,5% del pil e 2013. Il governo intende mantenere l'impegno al pareggio di bilancio alla fine del 2013, che a bilancio invariato (ovvero, senza lultima manovra) non sarebbe stato raggiounto.
Se la la spesa per interessi cresce a causa della crisi, per fortuna aumenta di pari passo il valore delle riserve in oro detenute dalla nostra banca centrale. Il valore dei lingotti di Bankitalia ha superato i 100 miliardi di euro. Al 31 novembre 2011 le riserve hanno toccato i 102,575 miliardi con un incremento del 22,25% rispetto al 30 novembre 2010 quando ammontavano a 83,905 miliardi e del 23,37% dal 31 dicembre 2010 quando ammontavano a 83,197 miliardi.
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