Se l'ex An si inchina all'Anpi: via la scritta fascista dalla torre

L'Anpi ha chiesto al sindaco di Giaveno (Torino), Carlo Giacone, ex An, di cancellare la scritta "Credere obbedire combattere" che campeggia sulla torre campanaria del paese

Se l'ex An si inchina all'Anpi: via la scritta fascista dalla torre

"Via il motto fascista dalla torre". La richiesta avanzara dall'Anpi di Giaveno, in provincia di Torino, al sindaco Carlo Giacone è perentoria. La scritta "Credere obbedire combattere" che campeggia sulla torre campanaria, secondo l'associazione dei partigiani, va cancellata.

"La val Sangone è stata insignita di una medaglia d'argento, in virtù dei patimenti sopportati dalla popolazione durante l'occupazione nazifascista e soprattutto per l'apporto dato alla lotta di liberazione - scrive il vicepresidente dell'Anpi Val Sangone, Maurizio Arnaud - e siamo certi che il sindaco farà di tutto per cancellare quella bruttura, che anche turisticamente non è un bel biglietto da visita per il nostro paese".

Il sindaco Giacone che, come ricorda Repubblica, ha un passato in Alleanza nazionale e guida una maggioranza da "Grande coalizione trasversale", che va dal Pd ai Cinquestelle, si è espresso favorevolmente: "La scritta tra l'altro si trova sopra a un monumento dei caduti: oltre ai contenuti, la posizione è particolarmente inopportuna. Non ho ancora visto la richiesta ufficiale, ma la porterò certamente all'attenzione della giunta. Tuttavia per questo tipo di interventi occorre interpellare la Soprintendenza".
Le critiche sono arrivate, invece, da Forza Nuova che ha accusato i "nuovi partigiani" di voler "far tabula rasa del passato: mettono in imbarazzo l'intera valle diffondendo sul territorio un senso di vergogna tra la popolazione.

Vogliono cancellare una parte della storia italiana e della nostra città. Noi invece vogliamo fare i conti con la storia: il ventennio fascista va affrontato in modo rigoroso e la storia non va banalizzata per fini propagandistici o di sopravvivenza ideologica".

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