È da un anno che ci tormentano con questa storia del restyling della Fiat 500. Non dico che sia brutta, ma quella vecchia era un'altra cosa. E non è un discorso da nostalgico, il mio. Quella vecchia aveva un racconto, raccontava una storia - anche quando era nuova -, raccontava un'Italia, un mondo, un pezzo di società italiana, una vita. Ci sono cose che racchiudono un mondo e altre che non lo racchiudono. È vero anche nelle persone. Chi ha un mondo dentro può diventare romanziere, chi non ce l'ha è meglio che faccia qualcos'altro. Questa 500 non ha nessuna storia da raccontare, fin da subito (perché ciò che è autentico ha immediatamente qualcosa da raccontare, non ha bisogno di depositi di memoria), e sono certo che non racconterà mai nulla. È solo una macchinetta graziosa e costosetta, il cui fascino è di ricordare un'altra cosa, ma in se stessa non è niente, è più passata di ogni passato.
Il mio augurio è che questo nuovo oggetto fatto solo per rammentarcene un altro riporti in primo piano l'altro oggetto, quello vero. Già si cominciano a vedere più 500 (quelle vere) in giro per Milano. Segno che la voglia di storie vere permane.Ma l’antenata aveva un’altra classe
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