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L’Aquila, Bertolaso cittadino onorario Ma il Comune respinge la richiesta

Il Comune boccia la richiesta di conferire l’attestato al capo della Protezione civile. Il governatore Chiodi: "È l’ennesima brutta figura"

L’Aquila, Bertolaso cittadino onorario  
Ma il Comune respinge la richiesta

L’Aquila - Gli aquilani dicono no alla cittadinanza onoraria all’"uomo dell’emergenza". La commissione statuto e regolamenti del Consiglio comunale dell’Aquila ha, infatti, bocciato la proposta della giunta municipale di conferire questo importante riconoscimento a Guido Bertolaso, capo della Protezione civile. Quattordici sono stati i voti contrari, due quelli favorevoli. Molti i commenti. Per il governatore della Regione, Gianni Chiodi, nonché commissario delegato per la ricostruzione, «è l’ennesima brutta figura a cui siamo costretti dopo quella della contestazione del Consiglio comunale nella notte della commemorazione delle vittime».

«Su una cosa di questo genere L’Aquila rischia di avere una pessima reputazione. E questo mi dispiace - ha chiarito ancora il commissario delegato -. Sono tutti grati per quanto fatto per il terremoto e quindi anche nei confronti di Bertolaso. È una cosa che non riesco a comprendere anche perché è un comportamento autolesionista. Se una persona deve avere la cittadinanza onoraria, è proprio Bertolaso».

Poi ha aggiunto con una nota polemica: «È stata attribuita a personaggi che hanno avuto a che fare con L’Aquila per situazioni meno importanti che non hanno segnato la storia della città, come invece avvenuto con il capo della Protezione civile nazionale che si è occupato dell’emergenza causata da una tragedia epocale».
Per il centrosinistra la proposta per la cittadinanza onoraria era improponibile e non solo per alcune inchieste giudiziarie che vedono coinvolto il capo della Protezione civile. Mentre per l’Idv «questa decisione è la nostra contrarietà all’operato svolto da Bertolaso, ma anche ad alcune scelte adottate che hanno visto la città dell’Aquila non coinvolta».

A quanto pare, però, la decisione della commissione statuto del Comune è stata accolta negativamente pure da alcuni comitati cittadini che si sono costituiti dopo il sisma del 6 aprile dello scorso anno. Due, in particolare, sembrano essere i giudizi che pesano maggiormente: adottare il riconoscimento solo nei confronti di Bertolaso potrebbe significare, a loro parere, escludere tanti altri protagonisti, come le associazioni di volontariato che sono state costantemente impegnate fin dai primi momenti successivi al terremoto. In secondo luogo significherebbe, sempre secondo alcuni comitati cittadini, la riappropriazione del ruolo centrale da parte del Consiglio comunale dell’Aquila troppo spesso emarginato da decisioni importanti. Eppure Bertolaso, al quale il Comune dell’Aquila oggi nega le chiavi della città, ha già ricevuto questo tipo di riconoscimento anni fa a San Giuliano di Puglia. Anche in quella occasione ci furono associazioni di volontariato che si adoperarono subito, ma nessuno ha mai messo in discussione l’operato del capo della Protezione civile.

Ora, invece, c’è chi addirittura parla di arroganza. «Si tratta dell’unica risposta possibile all’arroganza con la quale il capo della Protezione Civile si è sempre rivolto al Consiglio comunale - sostiene il Prc -, a cominciare dal triste episodio della richiesta di trasparenza in merito all’assegnazione degli alloggi del Progetto Case da parte del Consiglio, liquidata con una rispostaccia con la quale si rifiutava di fornire alcun tipo di spiegazione a chi, fino a prova contraria, rappresenta i cittadini aquilani».

Ma ripensando all’Aquila un anno fa e passeggiando oggi nei nuovi quartieri è innegabile che la Protezione civile, sicuramente insieme alle associazioni di volontariato, abbia lavorato duramente.

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