L’Armani al bivio s’aggrappa a Grant: «Mi manda Naomi»

Stasera l’Olimpia si gioca l’ Eurolega. Preso l’americano rissoso che produce lingerie. Con una cliente molto speciale: la Campbell

Oscar Eleni

Quando senti la paura intorno a te chiama uno con la faccia tosta, capace di urlare più degli altri, pazienza se il tipo sembra un po’ irrequieto. L’Olimpia Armani ha deciso di rinforzarsi firmando un contratto con Tyron Grant, appena cacciato per indisciplina dagli spagnoli del Breogan Lugo, un tipo davvero speciale che quando ebbe l’occasione di entrare nell’Nba con Charlotte ammise di essersi giocato tutto nelle feste, sperperando i guadagni, uno con le idee chiare sul basket e su quello che farà da grande, con sponsor eleganti tipo Naomi Campbell, come dichiarò due anni fa: «Gioco a basket perché è uno sport divertente, ma so già cosa farò quando finirà questo lavoro perché voglio far fruttare la mia laurea in amministrazione aziendale presa alla St.John’s, valorizzando l’azienda che produce accessori da donna e Naomi Campbell è una mia affezionata cliente».
Senza catene, con il motore ingolfato, battendo i denti per il freddo polare che sembra confondere le idee a chi dovrebbe decidere, a chi litiga sui nomi dei salvatori. Questa sembra la situazione nell’Olimpia Armani che questa sera al Forum (diretta su SKY 2 alle 20.45, mentre Sky 3 darà Partizan Belgrado-Montepaschi alla stessa ora) giocherà il suo futuro europeo contro i Lietuvos Rytas di Vilnius che fa paura anche senza Mujezinovic.
La confusione continua anche fuori, perché chi dirige le operazioni sta facendo pressione per mandare Cavaliero a Reggio Calabria portando a Milano l’argentino Montecchia, perché il nuovo acquisto di ieri, Tyron Grant, è fermo a Madrid, ma la colpa è dell’Epifania, della burocrazia, degli uffici chiusi dove vidimano i tesseramenti, in attesa dei visti e di certo non lo vedremo stasera e, difficilmente, sarà in campo domenica contro Varese, sempre al Forum, ore 17, in un'altra giornata tutta rischio per restare nelle prime otto.
Dunque dal cilindro di Natali e Corbelli è uscito il “salvatore” atteso da molto tempo, non ci riferiamo a Montecchia, bensì a questo Tyron Grant, 2.02 di altezza, 105 chili, 29 anni fra qualche giorno, è nato a Brooklyn, New York, il 21 gennaio 1977, già visto in Italia nella stagione 2000-2001 con Livorno in A2 da dove se ne andò a marzo per problemi familiari, poi ad Avellino la stagione seguente e, per due campionati con Teramo con cui conquistò la promozione in A1 e dove si è fatto notare perché fra i suoi record abruzzesi ci sono 16 rimbalzi recuperati contro Biella e ben 35 punti segnati a Siena.
Un tipo caliente, come dicono in Galizia, dove lo hanno spedito via dopo che venerdì scorso, in campionato, contro Valladolid, si è rifiutato, per due volte, di entrare in campo in evidente polemica con l’allenatore Moncho Lopez. Il tipo giusto per far calare la fibrillazione di Lino Lardo che si sente addosso il fiato di qualche socio importante, che voleva già cambiarlo prima di Natale, vaso di coccio nella dispensa dove su questa rottura potrebbe anche correre dei rischi la società salvata l’anno scorso con il patto di grande alleanza che ora sembra perdere qualche pezzo, perché, ad esempio, Peterson non ha mai detto a nessuno dell’Olimpia che non gli sarebbe piaciuto subentrare in corsa, magari con Marco Crespi. Le cose stanno in maniera un po’ diversa.
Ma torniamo a questo Grant cresciuto nella scuola del Queens, all’università di St. John’s insieme a Bootsy Thornton, quella dove un tempo studiò anche Marco Baldi, l’attuale team manager dell’Olimpia. I Nets che avrebbero voluto sceglierlo per l’Nba si tirarono indietro dopo aver studiato il personaggio, Charlotte, invece, provò a dargli fiducia, ma per poco. Lega minore con Long Island, l’esperienza livornese, poi ancora Florida, sempre leghe minori, poi Teramo, l’anno scorso era a Larissa, in Grecia, dove è durato una stagione perché quest’anno lo aveva preso il Leche Rio Breogan di Lugo, ma la sua corsa spagnola è finita in malo modo. Comunque sia, questo giocatore che potrebbe giocare da ala piccola e ala forte, con buone mani, un discreto atletismo, almeno così lo ricordano quelli come Gremenzi che lo ha allenato in Abruzzo e ora lo voleva a Casale Monferrato.

Come giocatore lo valuteremo, come uomo sappiamo che nella moda è un tipo che piace, quindi niente di meglio del gruppo Armani, se poi porterà in parterre Naomi Campbell, magari con l’amico Briatore, vorrà dire che Milano potrebbe trovare anche un manager per farla saltare un po’ di più. A crederci non costa nulla.

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