Ai tempi dei dico, il cardinale Angelo Bagnasco spiegò che la Chiesa non può accettare le coppie omosessuali motivandole con il principio della libertà sessuale, altrimenti cè il rischio di spostare sempre oltre il paletto, e prima o poi si potrebbe chiedere di giustificare anche i pedofili sulla base delle loro «preferenze» sessuali. Le sue parole, trasformate a mezzo stampa nellequazione «gay uguale pedofili», scatenarono la rivolta, gli insulti, le minacce al presidente della Cei e ai vertici Vaticani. Ai tempi dei «bassi» di via del Campo da chiudere, lassessore comunale alla sicurezza, Francesco Scidone, ha detto testualmente: «Le lucciole annunciano proteste? Non ci lasceremo certo intimidire. O dovremo aspettarci manifestazioni di ladri dauto, di pedofili...» Testuale. Pubblicato dallautorevolissima Repubblica, insospettabile. Le lucciole sono come i ladri dauto, come i pedofili. Quantomeno come gli evasori fiscali, visto che Scidone invita «piuttosto queste donne a dire quanto guadagnano in nero». Nessuna smentita, nessuna precisazione del pensiero. Lassessore non ha corretto una virgola. Eppure gira senza scorta, sui muri della città i no global non lo definiscono boia, nessuno minaccia la «giunta fascista» di Marta Vincenzi, neppure un piombino da fuciletto ad aria compressa è stato spedito a Tursi. Tutti in ferie i benpensanti, gli intellettuali, i commentatori in servizio permanente effettivo.
Per carità, lassessore difende lordinanza firmata dal sindaco con lintento di combattere il degrado - obiettivo condivisibilissimo - non ha certo progetti persecutori contro le lucciole. Però ha detto quello che il cardinal Bagnasco non ha mai neppure pensato. Perché lo scudo del centrosinistra lo mette al riparo da qualsiasi polemica, gli garantisce limmunità di esternazione. Tutto quello che di non allineato e coperto si riesce a cogliere sono «preoccupazioni e dissensi a proposito di prese di posizione e iniziative istituzionali della giunta o di singoli assessori su sopraelevata, confisca degli immobili per gli affitti in nero agli extracomunitari irregolari e annunciati tagli ai servizi sociali».
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