da Kairouan (Tunisia)
Un discorso del presidente Ben Ali che distillava messaggi per il mondo islamico e ancor più per lEuropa mediterranea, le rappresentanze di quasi tutti i governi arabi - cera pure Nasan Agha, ministro siriano della Cultura - e lattenzione degli ambasciatori occidentali accreditati a Tunisi. Così, sotto le tende erette nel recinto dellantica moschea di Oqba, si sono aperte le celebrazioni per Kairouan, capitale della cultura islamica 2009. Levento più suggestivo della giornata sè dipanato al tramonto con un ammaliante concerto di Kharja, canti liturgici sufi che alludito occidentale evocano il salmodiare gregoriano dei cori benedettini.
Kairouan è una città darte conosciuta da milioni di turisti, anche italiani. Una tappa alla sua grande moschea, agli antichi bacini degli Aghlabidi e un giro nella splendida città medievale, son previsti nel programma di ogni tour tunisino, accanto alle escursioni a dorso di cammello, le rovine di Cartagine e la visita a un laboratorio di tappeti. Ma che sia stata scelta dallIsesco a rappresentare la cultura islamica, ha un significato preciso e illuminante, anche se non dichiarato. Lanno scorso, questo ruolo toccò a Timbuctu. Come dire, lIslam che guarda al continente nero. Kairouan, invece, dalla centralità del Maghreb, guarda al Mediterraneo e allEuropa.
Questa dolce città è lAssisi della Tunisia. Fu la prima capitale islamica a essere fondata nel 670 dopo che Oqba Ibn Nafaa, compagno del Profeta, sconfisse i bizantini. Da Kairouan partì lespansione araba nellintero Maghreb, in Andalusia e in Sicilia. È considerata la quarta città santa dellIslam, dopo La Mecca, Medina e Gerusalemme. A Kairouan però, fu fondata anche la principale scuola di fiqh (il diritto musulmano) dellinsegnamento malekita che, ha tenuto a ricordare il capo dello Stato tunisino, predica «la moderazione e la nozione della giusta misura, bandisce leccesso e il sospetto, rifiuta i motivi di divergenza e di discordia». Insomma, è lIslam moderato quello che questanno parla da Kairouan, lIslam del dialogo che cerca la pace e la collaborazione con lOccidente. Affinché sulle altre sponde del Mediterraneo sappiano intendere, Ben Ali insisteva spiegando che proprio a Kairouan sè formalizzato quel testo che va sotto il nome di «contratto di matrimonio kairouanese», uno strumento giuridico «che ha sempre fatto prevalere il rispetto dei diritti della donna nelle relazioni coniugali».
Come non vedere la grande opportunità, ora - sarà il caso o la provvidenza, ma la scelta dellIsesco risale a cinque anni fa - che lintero Nord Africa è impegnato contro lintegralismo e il fanatismo, il Marocco che rompe con lIran, Berlusconi e Gheddafi che chiudono finalmente il contenzioso tra Libia e Italia siglando una vera pace, lEgitto impegnato per la pace in Medioriente? Kairouan 2009 si apre al Mediterraneo e allEuropa, allItalia in particolare. Ogni dépliant turistico tunisino vanta che questa è «terra di dialogo, di pace e di coabitazione di culture e civiltà». Tra i seminari internazionali in programma a Kairouan, non a caso se ne prevede uno su «dialogo tra civiltà e diversità culturale». E molto attese sono le mostre di antiche carte astronomiche e di strumenti medici e chirurgici, discipline molto curate dai sapienti di Kairouan.
Come ha preso la gerarchia religiosa islamica tanta apertura alla collaborazione con lOccidente? Bene, pare.
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