L’auto protagonista tra mobili e oggetti di design

Maurizio Bertera

da Milano

Milano ospita il Salone del mobile (che si chiude domani) e un piccolo Salone dell’(auto)mobile. Mai come in quest’edizione, le case hanno scelto la rassegna meneghina come luogo ideale per iniziative di ogni genere, originali e sostanzialmente interessanti anche per chi non è patito di quattro ruote. In primis, Fiat Auto che ha deciso di iniziare il Lancia Tour Design portando la sua mostra itinerante sotto l’Arco della Pace: un percorso, ideato da Davide Rampello, presidente della Triennale di Milano, e curato da Luca Molinari, direttore della Scuola di Design Naba di Milano, che parte dalla Lambda Torpedo del 1925 e si chiude con la recente Ypsilon MomoDesign. In passerella todelli storici e di grande appeal come l’Alfa Brera, «prima donna» invece al MiArt.
Un’altra mostra da non perdere è quella ospitata al primo piano del Museo della scienza e della tecnica: si chiama Alcantara Style & Italian Car Design ed è curata da Carlotta de Bevilacqua. Tre grandi firme dello stile italiano e mondiale, quali Bertone, Pininfarina e Giugiaro, sono state invitate a esporre quattro concept a testa, alcune note altre meno. La passione per il bello, non solo in campo automobilistico, ha coinvolto Citroën che, nella «prima» del Salone dei tessuti (nuovo spazio espositivo in Via San Gregorio), ha presentato un «esercizio di stile» realizzato con Kartell. Design d’avanguardia anche per Lexus che già dallo scorso anno ha avviato interessanti collaborazioni con artisti giapponesi. A Milano, è venuto Tokujin Yoshioka (famosissimo in patria) che ha esposto una sorprendente struttura di fibre tecnologicamente avanzate, espressione di quella filosofia chiamata «L-finesse» alla base degli ultimi progetti Lexus: avanguardia (leading-edge) e finesse (stile e bellezza). Non si è tirata indietro Bmw: alla Triennale sono stati premiati i vincitori di Mini Design Award, concorso promosso da Mini in collaborazione con lo Ied e la partecipazione dell’Adi.

Il era «Il futuro della città: slow o fast? La città su misura» e la giuria, presieduta dal critico Gillo Dorfles e Marco Saltalamacchia (Bmw Italia) ha premiato Dodo Arslan, Lorenza Clivio e Frida Andersson, nonché il Politecnico di Bari per un progetto di tre studenti.

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