Atene. Contrariamente a quanto affermato allinizio delle indagini, i passeggeri del Boeing 737 cipriota, che è precipitato in Grecia domenica 14 agosto, erano vivi prima che laereo si schiantasse contro una montagna. Lo ha riferito Fillipos Koutsaftis, responsabile delléquipe medica ateniese incaricata di svolgere le autopsie sui corpi delle vittime. I 121 passeggeri del Boeing cipriota, quindi, non morirono prima dellimpatto e non sarebbe stata una fuga di monossido di carbonio a causare la morte in volo dellequipaggio, come indicato in un primo momento. Lesito degli esami tossicologici elimina definitivamente questi dubbi, anche se non è escluso, stando a quanto spiegato dai medici, che gran parte dellequipaggio fosse incosciente durante la discesa del velivolo verso terra. La scatola nera, trovata venerdì scorso e analizzata a Parigi, dovrebbe contribuire a chiarire i dubbi e a far luce su quanto accaduto a bordo dellaereo.
Non è ancora stata chiarita, invece, la vicenda di Hans Jurgen Merten, il pilota tedesco dellaereo, che al momento della caduta non era presente nella cabina di pilotaggio, come documentato dai filmati dei due caccia F16 greci decollati da Creta che seguivano il Boeing. I resti di Marten devono ancora essere riconosciuti.Lautopsia: i passeggeri vivi prima dello schianto
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