Arriva lautunno con le sue mostre darte. Sembra che a dominare saranno gli artisti dellOttocento e del primo Novecento. I paesaggisti francesi, gli espressionisti austriaci, i russi del XIX secolo paiono i favoriti. Fra le rassegne più attraenti, quella su «Jean-François Millet. Sessanta capolavori dal Museum of Fine Arts di Boston», che si aprirà il 22 ottobre a Brescia (Museo di Santa Giulia, sino al 19 marzo). È la prima monografica in Italia di questo grande artista nato in Normandia, patriarca di tutta la pittura francese ed europea del XIX secolo. Lo vedremo attraverso sessanta dipinti, pastelli e disegni prestati dal museo bostoniano, che possiede la maggior collezione di sue opere. Ritratti, paesaggi, scene di genere, i famosi seminatori, che ispirarono Van Gogh, racconteranno la sua grande rivoluzione naturalista.
A pochi passi, nello stesso museo, si inaugura lo stesso 22 ottobre una rassegna che ha come protagonisti Van Gogh e Gauguin: «Lavventura del colore nuovo» (sino al 19 marzo). Dodici sezioni e centocinquanta opere, provenienti da tutto il mondo, ripercorreranno in parallelo lavventura umana e artistica dei due pittori, sotto tutti gli aspetti e nei diversi luoghi: una novità per lItalia, nonostante la notorietà dei due protagonisti. Non solo, ma una sezione sarà dedicata al rapporto fra Van Gogh e Millet, permettendo nella stessa sede interessanti confronti.
Ad un altro grande paesaggista francese, Jean-Baptiste Camille Corot (1796-1875), è intitolata la mostra ferrarese (Palazzo dei Diamanti, 9 ottobre-8 gennaio), che ne ripercorre il cammino, dal neoclassicismo alle soglie dellimpressionismo. In Italia lultima retrospettiva su Corot risale ad una trentina danni fa. Sarà dunque affascinante rivedere i suoi boschi immersi in nebbie luminose di grande bellezza.
Il nome di Van Gogh torna, insieme ad altri di spicco, in unaltra importante rassegna: «Da Goya a Manet, da Van Gogh a Picasso. The Phillips Collection, Washington» (al Mart di Rovereto, 17 settembre-13 novembre). Sessanta capolavori di maestri dellimpressionismo e delle avanguardie del Novecento arriveranno al Mart dalla collezione fondata agli inizi del XX secolo da Duncan Phillips, industriale dellacciaio, nato a Pittsburgh nel 1886. Il giovane e facoltoso Phillips nel 1911, durante un viaggio in Europa, fu talmente colpito dai dipinti di Renoir, Manet, Gauguin da decidere di farsi un proprio museo. Lo fondò a Washington nel 1918 e lo aprì al pubblico nel 1921. Dallinteresse per i francesi dellOttocento passò a quello per le avanguardie del Novecento che acquistò in gran numero sui mercati europei. Sulla scia delle avanguardie, il Mart presenta unaltra mostra, «La danza delle Avanguardie» (17 dicembre-7 maggio): i rapporti tra danza, teatro e arte da Degas a Picasso alle ultime tendenze. Più di ottocento opere fra tele, sculture, abiti, oggetti, disegni, fotografie e scenografie.
Un altro filone emergente è quello del recupero di tesori artistici perduti. Così alla Fondazione Ferrero di Alba saranno di scena opere di pittori piemontesi del Quattro e Cinquecento, sottratte alle loro sedi da Napoleone e ritornate nelle loro terre, come dice il titolo: «Il ritorno dei primitivi. Napoleone e la storia dellarte» (29 ottobre-27 febbraio). Alla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia ci saranno i «Tesori ritrovati. Da Romanino a Moretti a Ceruti» (22 ottobre-19 marzo), che permetteranno di «rispolverare» la grande storia pittorica bresciana, veneta e lombarda. A Siena, mostre e itinerari faranno riscoprire in undici musei della Provincia i «Capolavori ritrovati in terra di Siena» (24 settembre-9 gennaio): opere inedite riscoperte recentemente e restituite al territorio dorigine. A Milano, saranno alla ribalta i «Maestri della scultura in legno nel ducato degli Sforza» (Castello Sforzesco, 21 ottobre-29 gennaio).
Non mancheranno poi rassegne monografiche, che spaziano dal Cinquecento ai giorni nostri. A esempio «Marco Palmezzano (Forlì, 1459/63-1539) e il suo tempo» (Forlì, Complesso Monumentale di San Domenico, 4 dicembre-30 aprile). Oppure «Jean Cocteau» (Fondazione Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo, Parma, 10 settembre-27 novembre), che illustra la poliedrica figura di Cocteau e i suoi rapporti con lItalia. O ancora «Francesco Lojacono 1838-1915» (Palermo, Galleria Civica dArte Moderna, 1 ottobre-8 gennaio), che ripercorre lattività di un colto e raffinato artista dellOttocento.
E allestero? A quattro artisti della Secessione viennese, «Klimt, Kokoschka, Schiele, Moser» è intitolata la mostra parigina del Grand Palais (3 ottobre-23 gennaio), con centoventi dipinti e una sessantina di opere grafiche. Tre i temi: ritratto, paesaggio, allegoria. È tematica anche la rassegna che si inaugura nella stessa sede il 10 ottobre: «Mélancolie. Génie et folie en Occident» (sino al 16 gennaio).
mtazartes@alice.it
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.