Creare un ecosistema digitale per mettere a disposizione delle pmi competenze e strumenti utili alla crescita del loro business. È quello che è riuscito a fare Daisy-Net, nodo pugliese del centro di competenza Ict Sud, il consorzio nato nel 2006 dallunione di aziende e università di 5 regioni del Sud Italia, che sta avviando una serie di progetti dalle grandi potenzialità.
Alla base di Daisy-Net cè uninfrastruttura tecnologia avanzata, con un cuore costituito dal mainframe Ibm System z, modello Business Class, dotato di due tipi di processori: quelli dei mainframe tradizionali e quelli «specializzati» che eseguono carichi di lavoro Java, Linux o Data Base. Il coordinatore del progetto, Giuseppe Visaggio, professore dellUniversità di Bari, ha promosso la creazione di un ecosistema digitale con componenti eterogenee per utilizzatori altrettanto eterogenei. Dopo aver risolto criticità importanti (carenza di competenze e imprenditorialità, mancanza di soluzioni tecnologiche e di interoperabilità, carenza di capitali, complessità normativa), oggi piccoli e medi imprenditori hanno a disposizione, un serbatoio di competenze e di soluzioni di facile fruibilità, come i servizi in modalità cloud (virtualizzati, ndr). Lutilizzo di tecnologie aperte favorisce processi di collaborazione, che si traducono in portali e siti web, sistemi di e-commerce, nuovi modelli di business per aggregare e condividere conoscenze, idee e capacità. Il primo progetto ha coinvolto il mercato ittico di Manfredonia, il più importante della regione Puglia che, mediamente, gestisce 100mila tonnellate di pescato allanno. Direttamente dai pescherecci, grazie allutilizzo di sistemi semplici e immediati, i pescatori sono in grado di attivare aste virtuali che indicano a grandi linee il numero e la tipologia dei lotti per la grande distribuzione. Dallasta virtuale si passa quindi allasta reale che assegna direttamente i lotti alla grande distribuzione, ai venditori al dettaglio, agli enti no-profit. Da questa impostazione delle attività deriva anche tutta la catena logistica: dalla dimensione al numero delle casse alla consegna ai destinatari. Un processo simile sta coinvolgendo anche la filiera del vino: dalla produzione alle cantine allimbottigliamento alla vendita. Si partirebbe da un numero di dieci cantine sociali (300 ettolitri di vino annui) fino ad arrivare, a regime, a sessanta, in grado di raggiungere i due milioni di ettolitri annui di produzione. Le imprese della regione Puglia potranno fare affidamento su uninfrastruttura tecnologica virtualizzata, scalabile e robusta, alla portata anche delle pmi: grazie alle funzionalità dellIbm System z infatti sarà possibile accedere a un portale di servizi che, una volta selezionati, consentiranno laccesso automatico alle risorse necessarie.
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