L’eroe di giornata è nonno Ballotta: «Decisivo a 42 anni»

Il tecnico Rossi: «Siamo una squadra incosciente ma questa è la nostra forza Ora battiamo il Livorno»

da Siena

Sette giorni fa ha compiuto 42 anni. Marco Ballotta è il veterano della serie A, ma le sue parate sono ancora decisive. Come ieri a Siena, dove la Lazio ha conquistato tre punti importanti e soprattutto il sesto posto in solitaria. «Questa è una vittoria importante - dice il portiere emiliano, che ha sostituito l’infortunato Peruzzi - anche se dobbiamo essere più concreti ed evitare recuperi quando siamo in vantaggio così nettamente. Gli anni passano, ma per fortuna riesco sempre ad allenarmi bene. La parata più difficile? Quella sul colpo di testa all’indietro di Siviglia». Da Ballotta arriva anche un auspicio sul rasserenamento dell’ambiente: «Spero che si possa trovare un punto d’incontro tra tifosi e società, anche se una soluzione non è facile. Però, così, è difficile andare avanti».
Ieri a Siena l’ennesima dura contestazione al presidente Lotito. «Ci farebbe piacere un presidente non contestato, ma abbiamo il diritto e il dovere di restare al di fuori di queste situazioni», dice il tecnico Delio Rossi che si congratula con Ballotta: «È un grande giocatore e professionista. Quello del portiere di riserva è un ruolo particolare, devi farti trovare pronto all’ultimo momento». Rossi sottolinea la sofferenza della sua squadra, ieri vittoriosa con affanno. «Siamo una squadra incosciente e questa è anche la nostra forza. Giochiamo sempre, le diamo e le prendiamo, anche se a volte facciamo come Penelope, prima tessiamo la tela e poi la roviniamo da soli. Insomma non sappiamo gestire le gare. E secondo me siamo un po’ masochisti». Sul finale di campionato, che potrebbe regalare l’accesso in Uefa, Rossi dice: «La nostra classifica ci gratifica, ma il calcio non è come il ciclismo, qui non ci sono Gran premi della montagna, solo il traguardo finale. Sabato abbiamo una partita fondamentale con il Livorno, siamo noi gli artefici del nostro destino».
Per Mauri, autore del primo gol, una dedica particolare: «Ai massaggiatori e fisioterapisti, che mi hanno aiutato a rimettermi in sesto dopo l’infortunio di domenica scorsa.

Abbiamo avuto un po’ di paura nel finale perchè abbiamo rivisto il film della partita con l’Empoli, ma stavolta è andata bene». E anche Dabo gioisce per la rete: «Finalmente questa è tutta mia, senza deviazioni. Ora ci aspettano 5 partite decisive».

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