L’esemplare guerra civile di Loach

Nei festival la giustizia non viene amministrata meglio che nei tribunali, ma a Cannes il giudizio di vittoria per il film di Ken Loach è stato equo, perché The Wind that Shakes the Barley («Il vento che agita l’orzo») - che diventa ora in Italia Il vento che accarezza l’erba - era il migliore (con L’amico di famiglia). La stampa inglese e quella italiana, ma d’osservanza anglosassone, sono rimaste male per questa Palma d’oro. Però «Il vento» non scredita la Gran Bretagna, pur mostrandone il duro dominio; caso mai la onora, proprio perché è un britannico a riconoscere le responsabilità coloniali nella stessa Europa, che perdurano.
Il vento diverge da Michael Collins di Neil Jordan (Leone d’oro e coppa Volpi nel 1996). Ha infatti altra impostazione e altro orientamento: mostra la fase finale e fratricida del Risorgimento gaelico dalla parte degli antagonisti irlandesi di Collins. Loach ha poi girato un film meno spettacolare ma più acuto di quello di Jordan, sapendo rendere la vicenda esemplare e attuale: le analogie con quanto accade in altre aree dell’ex Impero britannico non sono casuali. Mentre Jordan raccontava soprattutto la «Pasqua di sangue» del 1916 e il riconoscimento di una semi-sovranità per l’Irlanda (meno l’Ulster) nell’ambito del Commonwealth, Loach si addentra nella guerra civile che ne derivò fra la componente nazionalista e quella socialista.
I personaggi principali del Vento sono un medico (Cillian Murphy) schierato con questa ala, che sarà sconfitta nel 1921, e il fratello maggiore (Padraic Delaney), schierato invece coi nazionalisti. A una guerra di liberazione si connette quasi sempre una guerra civile (è successo anche nell’Italia 1943-45). Ed è questa la parte più delicata.

Loach ha fatto con Il vento quel che in Italia non s’è fatto su origini di fascismo e Resistenza, i cui combattenti furono talora gli stessi: esattamente come accadde in Irlanda, per le origini dell’indipendenza formale e per come renderla sostanziale, sotto la minaccia che il vicino riprendesse quel che aveva concesso solo per dominare meglio.

IL VENTO CHE ACCAREZZA L’ERBA di Ken Loach (Irlanda/Gran Bretagna 2006), con Cillian Murphy, Padraic Delaney. 122 minuti

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