Riccardo Signori
Squali e squaletti azzurri sono pronti a tornare in acqua. Zona di caccia tra le acque del lago Balaton e lisola Margherita, diciamo Budapest tanto per intendersi. I campionati dEuropa tornano dove cominciò lavventura ottanta anni fa: la storia del nuoto del vecchio continente partì da qui nel 1926, per poi ripassarvi nel 1958. Ultima fermata Madrid 2004, dove lItalia fece record nel medagliere (25 medaglie: 8 ori, 5 argenti, 12 bronzi) e si piazzò terza alle spalle di Russia e Ucraina. Si parte oggi e si chiude il 6 agosto, cominciano i faticatori-asceti del fondo in acque libere, poi toccherà alle ragazze del sincro, si chiuderà con il nuoto e i tuffi nella vasca dellAlfred Hajos Aquatic Complex, una meraviglia di piscina che ha trovato qualche intoppo nella sua nascita: i danari non sempre bastano per le coperture, soprattutto se si tratta di nuoto estivo.
Budapest ci propone un tuffo dove lacqua è più azzurra. Lontani i fenomeni americani e australiani, perché non fidarsi dei nostri acchiappamedaglie? I mondiali in vasca corta di Shanghai (12 podi) hanno messo lacquolina in bocca a tutti. Quelli in vasca lunga, a marzo in Australia, potrebbero essere un passaggio verso i Giochi di Pechino 2008.
I nuotatori di fondo e i tuffatori potrebbero arricchire la bacheca. LItalia presenta unottantina di atleti, però pensiamo tutti a Filippo Magnini, il campione dEuropa e del mondo dei 100 stile libero, e alla sostanza di Federica Pellegrini, pur con la sua spalla fuori posto, alla esplosiva novità proposta da Alessia Filippi e alla longevità agonistica di Max Rosolino. Ma perchè non fidarsi dei tuffi di Tania Cagnotto, che a Madrid conquistò loro dalla piattaforma, e della classe di Francesco DellUomo che, dai dieci metri, ci sa fare? Tutti e due hanno avuto qualche problema fisico. Tania ha passato lanno negli Stati Uniti a prender lezione e studiare nuovi coefficienti di difficoltà, ma lEuropa non è grande per loro. Per assurdo, forse ma non troppo, nei tuffi avremmo gente da medaglia in ogni specialità. Difficile, invece, pensare al sincro dove le ragazze sono giovani, anzi giovanissime e con un poco di batticuore.
LEuropa del nuoto in piscina parla italiano, olandese (Van Den Hoogenband ritroverà Magnini che gli annunciò il proprio avvenire due anni fa a Madrid: vincendo i 100 metri), russo, tedesco, austriaco, francese, ungherese: ad ognuno i suoi assi. Laurie Manaudou, recente donna record dei 400 stile libero, entrerà nella parte della superwoman provando otto gare. La Filippi le sta dietro con sette.
Ma da oggi, e per quattro giorni, locchio andrà ad atleti di un nuoto impietosamente ritenuto di serie B: tocca a uomini e donne che non smettono di mulinare gambe e braccia per ore, guardando un fondo sempre più scuro e battagliando selvaggiamente per non farsi scorticare ed affondare da colpi di mano e di piede. Il nuoto di fondo si prenderà la sua parte nel circuito del lago Balaton, 260 km da Budapest, un lago che dinverno ghiaccia e diventa pista di pattinaggio e destate è una riposante oasi turistica. In queste acque, a temperatura intorno ai 24-25 gradi, senza correnti pericolose e nemmeno incontri preoccupanti, insomma al largo da squali, razze e meduse, si terrà la solita sagra del nuoto che conta solo se vai in medaglia. Per questo il ct, Massimo Giuliani, spera di prenderne tre: «Un oro, un argento e un bronzo, stesso numero di Madrid». Oggi via con la 10 km maschile e la 5 km femminile. Le nostre ragazze fanno 53 anni in tre, con loro il cucciolo della spedizione azzurra: Rachele Bruni con i suoi 16 anni ancora da compiere (4 novembre) farà guinness e con lei Martina Grimaldi che, il 28 settembre, andrà in maggior età. Fra gli uomini, Fabio Venturini, campione uscente della 5 km, tenterà loro nella distanza doppia, Valerio Cleri è la sorpresa della stagione.
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