Affabulatore, proselitista, oratore, professore, attore, sindacalista, amministratore. C'è un Capurro per tutti i gusti. Ma l'ex sindaco di Rapallo (Ezio Armando Capurro, per l'appunto) lunedì sera in consiglio comunale (dove siede sui banchi dell'opposizione) ha dato per lo più prova di provocatore. E se il sindaco Mentore Campodonico si è limitato a «biasimare fermamente il comportamento del consigliere Capurro», l'assessore Francesco Errico non è riuscito a trattenere (sempre rivolto a Capurro) un liberatorio «lei è insopportabile!» al termine di una seduta convulsa. Ma il professore di Economia (ancora Capurro) non rinuncia a fare le pulci all'amministrazione rapallina e tira dritto. Il consigliere Eugenio Brasey chiede dettagli sugli incarichi dati dal Comune a consulenti esterni? Capurro (e chi se no?) pazientemente risponde. Il capogruppo di Forza Italia, Fabio Mustorgi, spiega la nuova disciplina finanziaria? Capurro sorride e corregge. Il presidente del consiglio, Roberto Spelta, propone un emendamento fuori tempo? Capurro attacca: «vada a leggersi il regolamento prima di parlare». Il segretario comunale Roberto Capobianco illustra la procedura da seguire per l'approvazione del nuovo regolamento sugli incarichi a professionisti esterni? Il professor Capurro questa volta bacchetta: «pur dopo le tante lettere che vi ho inviate avete dovuto aspettare la bocciatura della Corte dei Conti». E poi ci sono le interrogazioni scritte spedite direttamente agli assessori in cui Capurro ricorda che i lavoratori «hanno diritto almeno a 11 ore di riposo ogni 24 ore» mentre tre dipendenti lunedì hanno prestato servizio in consiglio comunale fino all'1,30 riprendendo a lavorare una alle sette, con sole 5 ore e trenta minuti di riposo, e due alle 9,30 (dopo 8 ore) evidenziando una «cattiva organizzazione del lavoro».
Il 15 maggio un Capurro ambientalista contesta l'installazione di una centralina per la misurazione dell'inquinamento in una zona molto grande e aperta e chiede al sindaco «se tale scelta è stata fatta per conoscere l'inquinamento oppure solo per rispondere a una richiesta della Provincia». È il senso civico, invece, a spingere Capurro a scrivere al «caro assessore Errico» invitandolo a «usare il suo motorino e fare un giro in città» per verificare lo stato di pulizia delle strade. Dividi e impera è il motto di Capurro quando scrive le due interrogazioni del 13 maggio: «Crepe in maggioranza» e «Assessori contro consiglieri e viceversa». Il celebre brano di Renato Zero «Il triangolo no» ci fa scoprire un Capurro musicalmente ispirato che denuncia una strana triangolazione di personale in cui il comune di Cogorno cede un'impiegata a Zoagli e Rapallo ne cede a sua volta una a Cogorno. «Il piccione viaggiatore nell'era della mail» è un'interpellanza che prende spunto dalla decisione dell'amministrazione di non protocollare la posta elettronica in arrivo. Risposta di Capurro: «forse il sindaco preferisce ricorrere agli antichi sistemi quali la carta bollata, il messo notificatore e il piccione viaggiatore?». Moderno Sherlock Holmes. Come per il mitico investigatore ideato dallo scrittore Conan Doyle, a Capurro (nelle vesti dell'ispettore sanitario) non sfugge niente. Nemmeno che un dipendente ha presentato un certificato di malattia datato il giorno successivo all'assenza dal lavoro. Anti perbenista.
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