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Corea del Sud, Parlamento destituisce il presidente Yoon
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L’ex sindaco dà i voti al vigile che va in giro con le infradito

Mozione d'ordine! Ai sensi del regolamento comunale all'articolo 4 comma 10 e degli articoli 26, 19 e 39 commi da 1 a 3. E poi ci sono lo Statuto comunale e il decreto legislativo 267 del 2000 (il testo unico degli enti locali) all'articolo 19 comma 7. E, ancora, il regolamento consigliare all'articolo 26 comma 2. Regolamento! Regolamento! Regolamento! È un fiume in piena Ezio Armando Capurro, l'ex sindaco di Rapallo, attuale consigliere comunale di minoranza del parlamentino del Tigullio, durante il consiglio comunale di lunedì sera. In piedi, davanti a una nutrita platea di Rapallesi, sostenuto da plichi di leggi, regolamenti, delibere e ordinanze, Capurro occupa la scena del consiglio per oltre 4 ore. Uno alla volta estrae dalla montagna di carta che ha appoggiato un po' sul banco e un po' per terra, un foglio, una norma che sciorina articolo dopo articolo per «stigmatizzare questo calpestio, questo massacro delle istituzioni e delle regole democratiche messo in atto dall'attuale maggioranza di centrodestra», spiega Capurro rivolto verso il pubblico e verso le telecamere di Telenord incaricate delle ripresa in diretta dell'incontro. Un vero professionista del palcoscenico. Allenatosi durante i quotidiani dibattiti televisivi che hanno riempito per mesi le case dei rapallesi durante la campagna elettorale più lunga delle storia della città, Capurro evidenzia doti da antico oratore utilizzando tutto il tempo a sua disposizione per intervenire, commentare, precisare - leggi alla mano - ogni più piccolo dettaglio degli argomenti in questione.
Ogni tanto divaga, ma il pronto intervento del presidente del consiglio, Roberto Spelta («Consigliere, la richiamo all'ordine; lei sta andando fuori tema») lo fa rientrare nei binari. Un respiro, un sorriso e via nella trattazione degli argomenti all'ordine del giorno. Argomenti tecnici: ratifiche di deliberazioni di giunta, aggiustamenti degli equilibri di bilancio, azioni di salvaguardia finanziaria. Temi che nelle mani di Capurro diventano poesia. Il professore di economia parla, analizza e distribuisce voti. Gli assessori non conoscono con esattezza il numero dei passeggeri che hanno utilizzato il servizio estivo di pullman che va dalla stazione alla spiaggia? «Incompetenti!». La risposta della Giunta alle richieste di chiarimento dei consiglieri non è soddisfacente? «Impreparati!». Va anche peggio al vicesindaco Roberto Di Antonio che a ciel sereno si becca un tre/trentesimi sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio. «Bocciato!».
«Chiedo rispetto per le istituzioni», è la reazione del capogruppo di Forza Italia, Fabio Mustorgi, alle provocazioni di Capurro. Ci prova, con toni più pacati, anche il sindaco, Mentore Campodonico a porre un freno alla straripante eloquenza di Capurro: «Chiedo che l'impegno dei consiglieri venga riservato a pratiche più sostanziose e rilevanti altrimenti un consiglio comunale rischia di durare settimane. Credo che sia ciò che chiedono tutti i cittadini di Rapallo: un senso di responsabilità da parte di tutti». «Regolamento! Regolamento! Dove sta scritto che il sindaco può prendere la parola quando vuole?», rivendica Capurro che apre un altro fronte di scontro insieme a Maurizio Roncagliolo, seduto anch'esso tra i banchi dell'opposizione. Nel mirino dei due consiglieri finisce la norma comunale che stabilisce che all'inizio del consiglio il presidente dell'assemblea debba dare lettura delle interpellanze e delle interrogazioni presentate dai consiglieri. «Di tutte le interpellanze e di tutte le interrogazioni», ci tengono a precisare Capurro e Roncagliolo. Oltre 200 richieste, presentate per lo più dallo stesso Capurro, in soli due mesi di amministrazione. Ce ne sono per tutti i gusti. Sono state intensificate le attività di spazzamento delle strade da parte del comune? Interpellanza per conoscerne le ragioni e i costi! Il comandante dei vigili urbani si presenta in consiglio comunale con le infradito? Interpellanza per «verificare se esiste una regolamentazione dell'abbigliamento dei funzionari e dei dirigenti». Viene proposto il progetto di riservare ai cani uno spazio presso Parco Casale? Interpellanza! E poi ci sono le questioni dei Bagni Porticciolo, delle assunzioni temporanee dei vigili, del sostegno alle locazioni. Centinaia di richieste di chiarimento.

«Più di quante ne vengono fatte in una intera legislatura», spiega Spelta che aggiunge: «Se seguissimo la regola di aprire il consiglio con la lettura delle interpellanze, l'intera durata della riunione non basterebbe per leggerle tutte». Da lì l'idea di convocare un consiglio comunale apposta per le interrogazioni e le interpellanze. Appuntamento al primo di ottobre.

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