«L’Expo è la sfida degli ultimi decenni»

Il sindaco annuncia un altro vertice: «E il 19 a Parigi primo confronto con Smirne»

Leonardo da Vinci contro Omero, Milano contro Smirne, un programma imperniato sull’alimentazione contro quello che vuol parlare di salute. Sarà alla fine una sfida Italia-Turchia quella che porterà nella primavera del 2008 all’assegnazione dell’Expo 2015, il grande appuntamento mondiale che farà muovere 180 Paesi e porterà nella città ospitante 30 milioni di visitatori nei sei mesi di manifestazione. E, se dovesse essere Milano, la Camera di commercio già prevede 7 miliardi di euro di solo indotto turistico.
Parte la sfida e Milano mette a punto la «squadra» che giocherà una partita che potrebbe portare all’intera area metropolitana investimenti, posti di lavoro, infrastrutture. Ieri mattina a Palazzo Marino la prima riunione del comitato organizzatore che ha eletto presidente il sindaco Letizia Moratti. Con lei al tavolo permanente siederanno il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Enrico Letta, il ministro per il Commercio internazionale e per le Politiche europee Emma Bonino, il sottosegretario agli Affari esteri Bobo Craxi, il presidente della Regione Roberto Formigoni, quelli della Provincia Filippo Penati, della Camera di commercio Carlo Sangalli e della Fondazione Fiera Luigi Roth.
«Il Comitato organizzatore – annuncia la Moratti dando subito la prima dimostrazione della concretezza del rito ambrosiano -, si riunirà di nuovo sabato 16 dicembre per condividere le modalità di presentazione della candidatura, prevista per il 19 dicembre a Parigi davanti al Bie, il Bureau international des expositions». Solo due settimane di tempo, dunque, per mettere a punto il dossier da opporre a quello di Smirne davanti ai 98 Stati membri con diritto di voto. «Dovrà essere una presentazione che lascia il segno», mostra già tutta la sua grinta, nonostante lo sciopero della fame, il ministro Bonino. «È una grande scommessa - le fa eco Letta -, una delle più importanti che il Paese abbia affrontato sulla scena internazionale negli ultimi decenni». Un’avventura da affrontare in due tappe: prima l’assegnazione, poi l’eventuale organizzazione. E così il governatore Formigoni si dice «ottimista sul fatto che quella di Milano possa essere una candidatura vincente». Ma da uomo che ama lo sport ammonisce i compagni di squadra («guai ad affrontare qualsiasi tipo di gara pensando di averla già vinta»). Per affrontarla, Paolo Glisenti è stato nominato segretario esecutivo e sono stati creati il Comitato scientifico presieduto da Roberto Schmidt, già rettore dell’università di Pavia, quello Promotore rappresentativo della Città di Milano e quello Istituzionale.
«Questo è un campionato del Mondo e noi siamo in finale», ribadisce la metafora sportiva Bobo Craxi. «La candidatura di Milano – aggiunge Penati - è un’occasione per dotare il capoluogo e il suo territorio di servizi e infrastrutture che rimarranno al servizio della comunità. L’Expo porterà nuovi posti di lavoro, darà un impulso all’economia e svilupperà grandi opere. La Provincia intensificherà le attività di gemellaggio, cooperazione internazionale e iniziative di cooperazione che già interessano i nostri Comuni».

Per Sangalli «la candidatura è una grande occasione per l’immagine di Milano e di tutta la Lombardia». E annuncia che «800mila imprese, una su sei in Italia, sono pronte a farsi parte attiva in un grande progetto di portata mondiale».

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