L’Happy hour «nascosto» negli alberghi

Dal cocktail ispirato a James Bond ai drink a base di rafano; stuzzichini e musica nei saloni dei grand hotel

Francesca Lovatelli Caetani

L’aperitivo è un rito, ma quello nei grandi alberghi ha un fascino in più, dal sapore internazionale, tra appuntamenti che spaziano dalla musica, alla cultura enogastronomica, alla moda. Per il Principe di Savoia (piazza della Repubblica) Andrea Zampolini, barman conosciuto anche all’estero ha inventato cocktail famossisimi come il «San Valentino», il «Cosmobreeze» - drink dedicato esclusivamente al Principe Savoia - e una nuova cocktail list all’interno della quale spiccano gli «smoothies», a base frutta e verdura fresca. Da non dimenticare, poi, i «martinis» ispirati all’agente segreto più famoso, il bar giardino d’Inverno, infatti, è stato nominato uno dei prestigiosi «Bond Bar» nel mondo, i drink si richiamano ai film di James Bond.
Fino al 1 Ottobre, inoltre, il Principe organizza «Jazz Days», sei serate di buona musica con il meglio del jazz italiano, nel Giardino d’Inverno che si ispira al primo ‘900, con la corte coperta da vetrate a cupola, in vetro soffiato colorato, composto a mosaico, marmi policromi all’interno, moquette a disegni liberty. Da giovedì fino al 2 ottobre, infine, si degusterà, in esclusiva, l’ultima annata Dom Pérignon, Vintage 1998 e il Giardino d’Inverno ospiterà, per l’occasione, la mostra dell’ultima campagna pubblicitaria Dom Pérignon creata da Lagerfeld, inedita in Italia, con la top model Helena Christensen come testimonial. A far da sottofondo a questo evento gli appuntamenti di musica lounge selezionata da Nicholas Sechaud e Ivan Minuti, il jazz italiano live, le note discrete del pianoforte.
Al Grand Visconti Palace, che ha appena festeggiato con un grande party il suo primo anno di vita, l’aperitivo si celebra in una cornice unica, uno splendido giardino all’italiana, con un bar che propone le ultime tendenze del beverage, menu leggero che ci riporta all’Oriente, bracieri, lanterne, gazebo. Il giardino ospita l’aperitivo tutte le sere dalle 19, dal martedì al venerdì si alternano selezionati Dj, che suonano musica lounge, nel prato sono posizionati comodi puff, sdraio e panchine con cuscini bianchi, dove ci si può accomodare per gustare i cocktail che il Lounge Bar propone, tra piatti come riso integrale bianco e nero con gamberi e verdure, enpanadas di verdure, moussakas (sformato di verdure e carne), insalata di ceci, mais e fagioli, tortillas di carne, torte salate, alette o cosce di pollo in salsa piccante (ingresso da via Mantova 14).
Allo Sheraton Diana Majestic (viale Piave 42) da sempre punto di riferimento per l’aperitivo in albergo e concentrato di design e stili in continua evoluzione, il baxterlounge, spazio dai caldi colori del cuoio, arancio, toni argento dal sapore vintage, illuminato da barocche cascate di cristalli, è l’ideale per rilassarsi con gli amici o rifugiarsi per un romantico appuntamento a due. Nel magico giardino, tre aree ben distinte e complementari, trovate un lounge affacciato su una fontana, un patio protetto da una cascata di foglie e grappoli di glicine in fiore e un cortile immerso tra alberi secolari. La prima è una smoking lounge, con due camini a gas dal design contemporaneo, raffinato salotto per fumatori, all’insegna della fusione tra dinamismo e relax, nell’ultima area del giardino, invece, i cocktail vengono preparati a ritmo di cachaça Sagatiba, il distillato più amato dai brasiliani, ingrediente principale della famosa caipirinha. Il colore total black di questo cortile a cielo aperto, presenta sedute dalle forme sinuose in fibra di vetro, che evocano le linee sensuali della bottiglia del famoso distillato. Dopo la chiusura del giardino, prevista per la metà ottobre, il bar interno e la smoking lounge, rimarranno aperti tutto l’anno. Al Park Hyatt (via Tommaso Grossi 1) ci si dà appuntamento al The Park Bar, affacciato sulla Galleria, raffinato e di design, che offre aperitivi tradizionali e innovativi, accompagnati da stuzzichini prima di cena e una selezione di distillati, sofisticati champagne, e vini la sera. Ci si può sbizzarrire facendosi consigliare dal barman Francesco Pierluigi, con una coppa di Krug Grande Cuvée o Dom Perignon del ’93, sei varietà di Martini cocktail (dal classico ad altri più fantasiosi come lo Yellow Sky con polpa di ananas fresca e lime), cinque diversi Bloody Mary originali (con rafano, con senape o con infusione di pomodori secchi nella vodka). Tutti gli aperitivi sono serviti con una varietà di stuzzichini che cambiano ogni settimana, semplici ma di grande impatto visivo come cruditees con salsa agrodolce con pomodori secchi, creme di formaggio, crostini di patate, sushi, mini grissini di sesamo con salame felino e olive con spezie. Dopo cena The Park Bar propone la «Carte du Paradis», selezione dei migliori distillati, vini pregiati, un buon sigaro in un’area riservata. In due ambienti separati si diffonde la musica lounge selezionata da Mark Barrot e, per completare l’atmosfera, ci sono le opere di arte contemporanea e una collezione di oggetti rituali africani: una grande lastra di ferro, denominata Grande Moneta Cerimoniale, che nelle celebrazioni dei matrimoni rappresentava il dono del fidanzato al padre della sposa, realizzata in Nigeria nella metà del 1800 e aste rituali dei sacerdoti Ibo della Nigeria meridionale risalenti all’inizio del 1900.

The Lounge del Westin Palace di piazza della Repubblica 20, invece, è un bar salotto dedicato a chi cerca un luogo lontano ma non troppo dalle mode e dalle tendenze più ardite, tra candele, luci soffuse, impalpabili tende, libri d’arte, foto d’epoca e tappeti, per gustare le creazion dello chef Augusto Tombolato e sorseggiare i cocktail del barman in chief Lino Falvo.

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