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«L’ho visto precipitare: Nicolò si è sbilanciato e ha perso il controllo»

«L’ho visto precipitare: Nicolò si è sbilanciato e ha perso il controllo»

Un attimo di esitazione. E una caduta fuori controllo. Forse è per questo che Nicolò Ricci è morto giovedì sul set di una fiction di Rai 2. Potrebbe essere finito fuori dal tappeto gonfiabile che serve a attutire le cadute. È l’ipotesi avanzata dagli agenti della Polizia scientifica, che ieri hanno trovato del sangue su un altro tappeto.
Gli organi di Nicolò ora continueranno a vivere nel corpo di altre persone, ma il gesto di generosità dei familiari non può alleviare il dolore per questo incidente incredibile. Il cascatore trentenne non era un novellino nel suo mestiere. Stava interpretando la parte di un operaio. Doveva simulare una caduta da un’impalcatura alta circa sei metri. Avrebbero dovuto salvarlo dei medici, i protagonisti di quella serie televisiva nata sulla scia del successo di «E.R.». A raccontare i drammatici momenti dell’incidente è una delle persone che erano sul set, e che hanno assistito alla scena. «Avevamo fatto un primo ciak così così - dice - e quindi abbiamo deciso di farne un altro. Nicolò è salito sull’impalcatura e si è buttato assieme all’altro stuntman con cui doveva girare la sequenza. Ma nel momento del lancio forse si è sbilanciato un po’ indietro, e questo potrebbe avergli fatto perdere il controllo della caduta». Le scene, girate a pochi metri dalle aree Falck in via Mazzini a Sesto San Giovanni, erano già iniziate da qualche ora. Poi alle 11 e 45 la tragedia. Sul posto sono giunte le forze dell’ordine e le ambulanze. Lo stuntman è stato portato all’ospedale Niguarda, ma non ha mai ripreso conoscenza. Ha subito una gravissima lesione cerebrale, e le sue condizioni sono parse sin dal primo momento disperate. In serata è stata dichiarata la morte cerebrale, e alle 2 dell’altra notte è iniziato l’espianto degli organi.
Nicolò era fidanzato con una ragazza torinese, viveva a Roma, dove lavorava per un’agenzia che fornisce stuntman alle produzioni televisive e cinematografiche. «Era esperto - racconta una delle persone che ieri ha assistito all’incidente -, un grande professionista, aveva fatto già diversi film e tutte le precedenti puntate della fiction. Spesso aveva girato scene ben più pericolose di quell’ultima». Per esempio la sequenza di una settimana fa: Nicolò era a bordo di un pullman che dopo essersi schiantato contro un muraglione di terra si ribaltava finendo in una scarpata. È toccato proprio alle persone che erano sul set avvertire i genitori di ciò che era accaduto.
La procura di Monza ha aperto un’inchiesta contro ignoti. L’ipotesi è omicidio colposo. Il procuratore Antonio Pizzi, con i suoi sostituti, sta raccogliendo tutta la documentazione sull’incidente. Le riprese sono state trasferite su un dvd, ma a quanto si è saputo le immagini non sarebbero particolarmente chiare.

Tuttavia non sembra che Ricci, nella caduta, abbia battuto la testa contro un’impalcatura prima dell’impatto con il suolo. «Morire per due soldi: questo proprio non è possibile» hanno detto increduli amici e parenti, seduti nella sala d’attesa all’esterno del reparto di neurorianimazione.

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