Cronache

L’idea della Regione: vacanze in convento

L’idea della Regione: vacanze in convento

Gli edifici storici della Liguria, di proprietà pubblica ma inutilizzati, trasformati in nuove strutture ricettive sul modello dei «paradores» spagnoli, delle «pousadas» portoghesi e degli «hotel de charme» francesi. È la proposta approvata ieri mattina dalla giunta della Liguria per migliorare la qualità della rete alberghiera e le strutture ricettive della regione, in gran parte ancora organizzate sul modello degli anni ’60.
L’assessore al Turismo della Regione Liguria, Angelo Berlangieri, in collaborazione con i colleghi al Patrimonio e all’Edilizia Pippo Rossetti e Giovanni Boitano, è stato incaricato di definire un elenco di edifici di valore storico «adattabili a uso alberghiero da inserire in un programma di valorizzazione e restauro», per poi bandire un avviso pubblico internazionale per trovare soggetti e raggruppamenti interessati alla gestione di queste nuove strutture. La trasformazione a uso alberghiero degli edifici dovrà essere concordata con il ministero dei Beni Culturali, che secondo Berlangieri «potrebbe anche prevedere un contributo all’iniziativa».
Nel documento approvato dalla giunta presieduta dal governatore Claudio Burlando, si sottolinea come l’elenco «dovrà comprendere edifici dislocati nelle quattro province liguri e una adeguata presenza di immobili storici presenti nell’entroterra». Tra gli immobili che potrebbero essere trasformati in alberghi, il documento regionale cita ad esempio la nuova locanda di San Fruttuoso di Camogli in fase di restauro, Palazzo Senarega-Zoagli di Genova, villa Piaggio a Castelletto, il convento di Santa Teresa a Taggia, l’ex convento dell’Annunziata a Sestri Levante, villa Lieta di Sanremo, il forte di San Giovanni Battista di Finale Ligure. Due immobili, quest’ultimi, compresi nell’elenco dei beni che l’Agenzia del Demanio ha proposto in cessione alla Regione Liguria e ai due comuni.

Gli edifici storici trasformati in albergo, e valorizzati dai gestori, saranno inseriti in un circuito di promozione turistica per migliorare il posizionamento della destinazione Liguria, a vantaggio dell’economia dei territori.

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