LItalia è «il Paese dimmigrazione che capisce meglio questo tipo di problemi». Il complimento arriva da Abdoulaye Wade (nella foto), da nove anni alla guida del Senegal. Wade, che conosce cosa significa per un africano attraversare il Mediterraneo, ha lanciato un appello ai Paesi europei nel suo intervento ieri a Bruxelles: «Se voi ci prendete i nostri ingegneri, in cambio mandateci almeno i vostri!». Perché quei cervelli e quella manodopera, servono al Senegal: «In Italia ce ne sono 150mila, vanno e vengono in modo tranquillo», ma lItalia rispetto ad altre Nazioni «capisce i nostri problemi». Anche lafricano Wade considera giusta una politica dellimmigrazione che assegni regole: «I Paesi della Ue hanno diritto ad assumere tutti i provvedimenti che stimano utili per selezionare gli ingressi». Il presidente senegalese ha incontrato a Bruxelles il Commissario europeo ai Trasporti Antonio Tajani: lUe si propone di aiutare i partner africani a migliorare il sistema dei trasporti in modo che i trasporti diventino «uno dei motori dello sviluppo africano», ha proposto Tajani.
Sullimmigrazione però deve fare di più: la posizione italiana è che limmigrazione vada gestita prima di tutto da Bruxelles, perché riguarda tutta Europa, lItalia è solo la prima sponda. E ieri il ministro dellInterno Roberto Maroni lo ha chiarito alla Camera: «Spero che lazione di contrasto dellimmigrazione clandestina sia rafforzata con lintervento, finora solo promesso, dellUe».
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