L’impasse di Alitalia? Secondo il sindacato soci stranieri in arrivo

da Milano

Una Alitalia «pienamente» privatizzata grazie all’ingresso di capitali olandesi e svizzeri. Aumenta la speculazione sulla compagnia aerea guidata da Giancarlo Cimoli che questa mattina tornerà ad affrontare il giudizio di Piazza Affari. La situazione rimane complessa (nel primo semestre il gruppo ha accusato una perdita di 221 milioni) e ogni decisione è in mano all’esecutivo, ma stando a indiscrezioni rimbalzate ieri pomeriggio da ambienti sindacali potrebbe essere questa la nuova rotta tracciata per Alitalia.
A sbilanciarsi sul new deal del gruppo è stato il Sindacato nazionale unione trasporti, secondo cui come conseguenza della riformulazione del piano industriale Alitalia avrà rilevanti «azionisti stranieri».
Lo schema, che al momento non trova alcuna conferma ufficiale, coinvolgerebbe il 18% del pacchetto detenuto dal Tesoro (49% del capitale) che potrebbe essere acquistato da un «importante gruppo olandese». Si tratta di «uno dei nuovi azionisti decisi a investire» nel gruppo, prosegue il comunicato del sindacato ricordando il ruolo di Deutsche Bank che alla fine dello scorso anno aveva curato l’aumento di capitale di Alitalia.
Va detto che la compagnia aerea è da tempo al centro di scenari contrastanti e che, con ogni probabilità, l’attenzione del ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, è stata finora assorbita dalla stesura della Finanziaria, ma secondo l’organizzazione di Pietro Zannoni, l’esecutivo discuterà questa soluzione in un vertice con l’azienda e le parti sociali.
Dove sarà presentato un piano industriale in base al quale, alla revoca della cessione di alcuni rami aziendali «potrà seguire la vendita di un pacchetto di partecipazioni statali ad azionisti olandesi». In questo modo il Tesoro potrebbe scendere ulteriormente in Alitalia che potrebbe poi vedere anche l’ingresso di alcuni investitori svizzeri con una quota di minoranza. Dettagli, abbozzati da Zannoni, ma molto difficili da soppesare e su cui potrebbe soffermarsi anche l’attenzione della Consob con l’obiettivo di fare chiarezza sui destini di una società quotata.
Vista l’attuale situazione finanziaria del gruppo, un altro ostacolo da superare appare poi quello del prezzo, ma nel mondo sindacale non manca chi propende per una minore presa pubblica su Alitalia.

A partire dal segretario generale Fit-Cisl della Lombardia, Dario Ballotta che, prendendo spunto dalla storia recente delle concorrenti, ha giudicato la piena privatizzazione di Alitalia come la «via maestra» per risollevare la compagnia: «Un primo passo di un nuovo piano industriale» cui, secondo Ballotta, dovrebbe essere affiancato un asse azionario più stretto con Air France.

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