Cè unautostrada nel Mediterraneo che collega Venezia con la Siria e lEgitto. Lautostrada è in realtà una nave rossa e bianca ma molto veloce che si chiama Visemar One.
«Abbiamo cominciato il servizio nel mese di maggio - spiega il presidente di Visemar Line, limprenditore veneto Stefano Tositti - ed è dedicato ai Paesi che stanno sulla sponde del Mediterraneo. In 68 ore siamo in grado di raggiungere il porto di Tartus, in Siria, dove principalmente sbarchiamo merci e passeggeri. Poi la nave prosegue per Alessandria dEgitto dove invece vengono imbarcate merci, soprattutto ortaggi della valle del Nilo e manufatti tessili. Da qui, in 60 ore, la nave torna a Venezia, a Marghera, dove le merci vengono sbarcate. In pratica, in 72 ore frutta e verdura possono passare dai campi egiziani ai mercati di Monaco di Baviera».
Siete gli unici a operare su questa rotta?
«Si e in questi primi mesi il bilancio è davvero incoraggiante. Pensiamo di essere già in pareggio per la fine dellanno».
Chi sono i vostri clienti?
«Molti commercianti. La nave può contenere fino a 60 camion o rimorchi. Ma abbiamo anche 70 cabine passeggeri. Ci sono tante famiglie arabe che vogliono tornare a casa con la propria vettura. Inoltre, abbiamo anche turisti».
Turisti?
«Si, un turismo di nicchia che vuole partire con il proprio fuoristrada o con la moto per attraversare il deserto. Prima, per andare in Egitto, bisognava sbarcare in Tunisia, cè la linea Genova-Tunisi, e poi attraversare la Libia sotto scorta. Adesso, invece, cè una rotta diretta. Stiamo trattando con lorganizzazione del Rally dei Faraoni, che si svolge in Egitto, per portare le loro moto e vetture».
Quanto costa il biglietto «passeggero più auto»?
«Il prezzo, per una sola tratta, è di 677 euro, mentre il ritorno costa la metà. Insomma, con 940 euro si va e si torna dallEgitto con macchina al seguito. Vengono da tutta Europa per prendere la nostra nave, anche dalla Svezia e Danimarca, oltre che ovviamente dalla più vicina Germania».
Avete avuto degli aiuti dai governi di Siria ed Egitto?
«Economicamente no, ma molte facilitazioni per iniziare il servizio. Il porto di Tartus, in Siria, è tra laltro la via più breve per raggiungere lIrak: solo 500 chilometri fino al confine».
E in Italia?
«Lautorità di Porto Marghera è stata molto attiva nel promuovere il servizio e le facilitazioni per le merci. La nostra, però, non è una nave da carico, ma un ro-pax, ossia servizio misto di merci caricate su ruote e passeggeri».
Altri progetti?
«Speriamo di poter affiancare a questa nave, che è stata costruita in Italia e varata nellaprile scorso, unaltra per effettuare il servizio sulla stessa rotta in giorni diversi».
Pensate di poter effetture il servizio anche su altre destinazioni?
«Libia e Libano sono Paesi ancora difficili, ma molto interessanti per un futuro sviluppo delle sponde del Mediterraneo».
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