La fuga di gas è il vero incubo fra le mura domestiche per i cittadini romani, che corrono ai ripari contro la minaccia di incidenti in casa anche alla luce delle esplosioni negli appartamenti, che si sono verificate nella capitale nelle ultime settimane. È quanto emerge da una ricerca effettuata da «Tecnoborsa» sulla percezione dei pericoli da parte delle famiglie romane. Secondo le statistiche dello studio, presentato ieri mattina a Roma, il 71,4 per cento delle famiglie romane, teme, tra gli eventi di pericolo in casa, le intrusioni e il restante 28,6 per cento gli incidenti domestici. Tra questi, il più paventato in assoluto è la fuga di gas per il 48,5 per cento. Per questo motivo il 78 per cento degli intervistati ha detto di aver fatto lavori per la messa in sicurezza degli impianti di casa: il 91,5 per cento peraltro lo ha fatto per limpianto del gas e l88,4 per cento chiude spesso il rubinetto generale.
Ma niente allarmismi inutili: a Roma infatti l80 per cento dei cittadini si sente comunque tranquillo nella zona in cui vive e solo il 20 per cento delle famiglie si dichiara poco o per niente sicuro. Ad apparire più rischiosa è la periferia, per il 24,5 per cento degli abitanti. Riguardo alla sicurezza in casa levento più temuto è la rapina con violenza sulle persone (69,8 per cento), seguita dal furto con scasso (17,9 per cento) e infine dai danneggiamenti per scasso o atti vandalici (12,4 per cento). Tra quelli che hanno adottato misure di protezione, il 76,1per cento ha installato una porta blindata, il 45,6 per cento un allarme e il 42,8 per cento delle grate protettive, mentre solo il 17,8 per cento ha stipulato anche una polizza in caso di furto. Ma alla domanda «hai mai subito un furto in casa?», solo il 9,3 per cento ha risposto affermativamente, un dato che - secondo chi ha effettuato la ricerca - è sottostimato in una città come Roma. Tra questi il 73 per cento ha detto di essere stato derubato, mentre il 27 per cento ha parlato di danneggiamenti.
La ricerca di Tecnoborsa è stata effettuata anche su altre cinque grandi città italiane come Milano, Napoli, Torino, Palermo e Genova.
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