Ci sono domeniche in cui di come gioca la tua squadra del cuore non te ne può fregare di meno. Ieri è stata una di quelle. Non eravamo certo a Marassi per dare lezioni di calcio al Bologna. Eravamo lì per toglierci quel vitello da dosso che ci stavamo portando dietro da fine agosto. Quella vittoria che non si riusciva mai a centrare. E al 90 quando Celi ha fischiato la fine, siamo riusciti a scacciare tanti incubi. A partire da quello orrendo dellultimo posto in classifica che per qualche minuto, durante la domenica pomeriggio, abbiamo toccato. Pazienza se tutto passa dai piedi di Cassano, se la Sampdoria a tratti gioca come si faceva alloratorio, «dalla al più bravo: che ci pensi lui». Questa prima vittoria apre altri scenari e allontana tante paure. Ora tocca a Mazzarri recuperare quanto abbiamo perso dal punto di vista del gioco per tornare ad ammirare quella squadra spumeggiante e divertente che lo scorso anno ha estasiato. Cassano sì, ma ora anche il tanto atteso «Bello-Bellucci» che quando cè si fa vedere e sentire.
Il resto è una tifoseria che non fa pesare nulla.
Lincubo è finito, almeno per ora
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