Tra tutte le considerazioni che il consigliere del Gruppo Misto-La Destra Gianni Bernabò Brea scrive nel presentare le sue interrogazioni (6) e mozioni urgenti (2) al Comune sullo stato della città, ce nè una che colpisce più delle altre. Ed è quella in cui il politico, dopo aver illustrato la situazione in cui vivono i cittadini di Voltri in via Calamandrei (giusto per rinfrescare la memoria: lo scorso mese - ricorda Brea - si era rotta una fognatura con fuoriuscita di liquami dal condominio corrispondente, in pieno stile «medioevo» e che nessuno, Asl o chi per esso, è intervenuto nonostante i disagi per quei poveri residenti), chiede al sindaco Marta Vincenzi «per quale ragione si debba far sentire ai propri cittadini il disagio dellabbandono, del non essere considerati dai propri amministratori locali. Qual è il fine che spinge la Sua Giunta a non tenere in considerazione le denunce e le segnalazioni dei cittadini che lamentano situazioni particolari o disservizi: se si partisse dal presupposto che anche una critica è propositiva e aiuta a migliorare il proprio operato, non si avrebbero situazioni del genere».
Ma Brea non si ferma qui, e di questioni «spinose» per Tursi ne solleva altre. Come quella in cui parla dello stato di degrado del verde cittadino. Scrive il consigliere che il fenomeno sta assumendo aspetti «inenarrabili» e che «qualsiasi forma di degrado ed incuria di per sé rappresentano una «sconfitta» per la città. Si sofferma sui parchi intitolati alle vittime delle Brigate Rosse, Emanuele Tuttobene ad Albaro e Francesco Coco in viale Brigate Partigiane, di cui «il Giornale» aveva già scritto su queste pagine. Quindi la domanda al sindaco «se al di là della politica di incuria e degrado per luoghi che potrebbero rappresentare momenti di tranquillità e relax nella natura per i genovesi, questa giunta ha abbracciato la dimenticanza al rispetto verso i luoghi nominati in ricordo di vittime delle Br».
Poi ci sono le mozioni urgenti per chiedere a Vincenzi e alla sua giunta che si impegnino perché il Centro Trapianti del San Martino non subisca alcuna forma di «presunta riorganizzazione atta semplicemente al suo smantellamento» e che anzi, si facciano portavoci davanti alla Regione per sostenere limportanza e leccellenza di una struttura simile in Liguria. Quella sullo stato di abbandono del vecchio acquedotto genovese dal Ponte Sifone di Salita San Pantaleo, passando per il ponte di SantAntonino. E ancora altre interrogazioni sulla carenza di vigili a Voltri per gestire il traffico sulle strade che portano al Vte che i cittadini continuano a segnalare piene di problemi. Sulla giacenza di carta e cartoni accatastati accanto ai cassonetti in via Pertinace (Castelletto) in attesa di un ritiro della raccolta differenziata, quella in Passo Barsanti dove ci sono ancora i resti di un autosilo.
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