nostro inviato a Genova
Di questi tempi non è facile giocare contro lInter. Il valore degli avversari, il gioco espresso e tutto il resto, dovrebbe essere tarato su questa realtà.
Ieri sera Quagliarella sembrava un uccellino che riusciva al massimo a passare da un ramo allaltro dello stesso albero. Flachi un nervosissimo grillo a cui avevano mozzato una zampa, Bonazzoli il solito pennellone. In realtà il trio di punte messo in campo coraggiosamente da Walter Novellino ha corso tanto e ha giocato decine di palloni, alla mezzora ha prodotto in sequenza apprezzabile addirittura cinque tiri nella porta di Toldo peraltro tutti neutralizzati senza affanni dal portiere di coppa nerazzurro. A quel punto lInter era già sopra di due reti e sinceramente non aveva dato lidea di affannarsi più di tanto. Burdisso dopo dieci minuti era intervenuto un po scoordinato su una punizione calciata da Figo per un fallo che lo stesso portoghese aveva subito sulla trequarti sinistra dello schieramento doriano. In genere quelle punizioni non si calciano in area perché sono facile preda del portiere ma per questa Inter saltano anche gli stereotipi tradizionali: in area una quindicina di giocatori ma la palla è finita addosso a Burdisso che si conferma in uno stato di forma fantastico e giustamente viene impiegato da Mancini senza tregua.
Un quarto dora dopo il gol di Burdisso, un altro argentino ha sfruttato la serata positiva di Figo: palla dolce e colorata per la testa di Crespo e semifinale di coppa Italia pressoché decisa.
Dopo dieci minuti del secondo tempo ancora Burdisso e sempre su angolo battuto da Figo ha segnato la terza rete, sua quarta in coppa Italia, che lo certifica cannoniere nerazzurro della competizione. Difficile trovare punti morti nello schieramento di Mancini. Si potrebbe puntare il dito su un paio di palle perse da Dacourt nei primi minuti di gioco, sempre da centrale e da ultimo uomo davanti alla difesa. La Samp non ha saputo approfittarne e Dacourt deve ancora trovare il ritmo dei compagni, anche se poi ha saputo crescere e dare il solito apporto. La Samp ha tentato, come unica possibile contromossa, di tenere sempre almeno nove giocatori dietro la linea della palla, anche quando era sotto di tre reti. Purtroppo per Novellino non è riuscita a creare problemi come successe al Meazza in campionato, solo Quagliarella, alla mezzora circa del secondo tempo, è riuscito con bella torsione a colpire di testa e costringere Toldo alla paratona con palla sopra la traversa.
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