da Torino
All'orizzonte, domenica 4 novembre, la partitissima contro l'Inter. Ma è il presente che sorprende per primo il numero uno della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli: «Ammetto che non mi sarei aspettato una Juve così in alto. Sapevo che saremmo stati competitivi, ma il secondo posto in classifica va oltre quello che tutti noi speravamo. I risultati sono superiori alle aspettative, non ai sogni». Tanto vale continuare, allora: «L'idea di provare a battere l'Inter è affascinante. Sarà la sfida del cuore e della passione, la partita che tutti i nostri tifosi aspettano da mesi. Quella nerazzurra è però una squadra che assomiglia a una portaerei, piena di strutture e quindi di campioni: a Mosca, pur priva di tanti titolari, è stata impressionante. Noi potremmo assomigliare a un cacciatorpediniere, veloce e scattante. Credo comunque abbia ragione Buffon: se giocassimo ventidue contro ventidue, non ci sarebbe storia. Quando però si gioca undici contro undici, tutto può succedere e subentrano altri elementi, come la grinta e la determinazione: se i nostri giocatori le hanno messe contro il Cagliari, figuriamoci contro l'Inter». Affondare la portaerei, dunque. Pensiero fisso, quasi. Al punto da accarezzare un risultato e comunicarlo quasi con pudore e una certa timidezza: «Dubito loro non ci segnino almeno un gol: quindi dico e spero 2-1 per noi. Dopo di che, se anche dovessimo batterli, il nostro obiettivo rimarrebbe la qualificazione alla Champions League. Nel frattempo faccio il tifo per le italiane in Champions: a marzo-aprile, le partite giocate al mercoledì potrebbero agevolarci».
Prima di arrivare alla sfida con i campioni d'Italia, ci sono comunque altri sei punti in palio contro Napoli ed Empoli: «Meglio pensare prima a quelle - ha detto a Vinovo John Elkann -. Sarà importante uscire in modo positivo dall'intera settimana». Si comincia domani, con la sfida del San Paolo.
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