Riccardo Signori
nostro inviato a Udine
LInter ha ripreso colore. La faccia pallida di Oporto poteva diventare cadaverica, se Julio Ricardo Cruz non avesse messo piede ancora una volta nei destini nerazzurri. Quinto gol in campionato, primo lasciapassare di una stagione che si annuncia nel nome dellimprevisto. Passato il primo crocevia da roulette russa. Un pareggio, o peggio una sconfitta a Udine avrebbero rispedito lInter sulla china del campionato scorso. Così il successo vale doppio e si ripete il ritornello della settimana scorsa: vince lInter senza Adriano. Non è una buona notizia per il futuro, piuttosto la fotografia del presente. La squadra ha giocato trenta minuti con il bomberone assenteista e sono stati farfugliamenti: una occasione persa (pennellata di Recoba e Sensini salva di testa sulla linea), un gioco senza sbocco e talvolta affannato. LUdinese non era gran cosa, ma lInter non riusciva ad approfittare: Figo sulla sinistra passeggiava, Wome pasticciava anche se poi ha annunciato segnale di riscossa con una gran sventola deviata dal portiere, Veron e gli altri faticavano a trovare logica nel gioco e sbocchi verso la porta di De Sanctis.
QuestInter giocava un po meglio che a Oporto, ma più camomilla che cardiotonico. Adriano era il solito: ovvero gran affannarsi e gran sferragliare. Fino a quella caduta maldestra dopo una ventina di minuti. Devessere il periodo: ritardi e polemiche, la separazione dalla fidanzata ed ora la spalla. Ieri Adriano ha cominciato a chiedersi se non sia il caso di rivolgersi a qualche maga. Il bomber ha sentito una fitta, un dolore sopra la spalla destra. Il medico gli ha detto: continua. Lui ci ha provato. Poi si è fermato. Adriano non ha nel Dna fisico la resistenza alla sofferenza. Contusione o qualcosa di più, ha annunciato il dottore. Oggi le lastre diranno: se sarà solo contusione, il bomberone potrebbe tornare disponibile per la partita di sabato con la Sampdoria, saltando solo la sfida di mercoledì con la Roma. Altrimenti lInter farà di necessità virtù. Appunto come ieri. Quando le cose hanno cominciato a prendere miglior forma. Linserimento di Cruz ha regalato più agilità al gioco dattacco. Il gol è arrivato dalla casualità: palla a Cruz che cerca il passaggio, rimpallo sulle gambe di Sensini e ritorno al mittente pronto al tiro da gol. Come fosse un segno del destino e lInter ha acchiappato la sua raccomandazione. LUdinese si è messa allinseguimento, mentre il suo pubblico badava più alle mosse di Tombolini. «Per te Udine è il Viagra», gli hanno gridato, come se larbitro avesse il vezzo di divertirsi troppo con la squadra di Cosmi. Ma lUdinese è stato Viagra anche per lInter che ha visto rispuntare tutta la sua forza offensiva. Figo ha inserito una marcia in più ed ha cominciato a far impazzire i difensori, infilando palloni velenosi verso il portiere. Recoba ha prodotto momenti di bel calcio, utile ed essenziale, ha cercato passaggi gol che Cruz e Ze Maria non hanno sfruttato. Ora corre perfino di più. La difesa ha impacchettato la vena di Iaquinta e la verve spenta di Di Natale e Di Michele, inseguiti dagli insulti dei tifosi che urlavano: «Più gioco e meno presunzione».
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