L’INTERVISTA 4 VALERIO CLERI

Subito una medaglia, agli europei acquatici di Ungheria. Sul lago Balaton Valerio Cleri è argento nella 10 chilometri, appena 2” dietro al tedesco Thomas Lurz, stesso distacco per il terzo, il russo Evgeni Drattsev.
Cleri, il mese scorso vinse i Mondiali in Canada, perché le medaglie del fondo passano sotto silenzio?
«È un discorso particolare. La nostra disciplina ha visto i primi successi negli ultimi 2-3 anni».
Viola Valli iniziò la collezione di podi nel 2000.
«Stiamo crescendo piano piano, tante cose sono migliorate, i mondiali di Roma ’09 ci hanno aiutato, furono molto seguiti».
Lei appartiene al cs Esercito, guadagna quanto un militare in ferma volontaria, 1200 euro al mese. Il titolo iridato in Nordamerica le frutterà 21mila euro.
«Da tassare, 10mila in meno rispetto all'oro in piscina».
Peccato perché voi faticate molto di più rispetto a Magnini e Pellegrini.
«Ognuno fa il suo, in corsia neanche c’è bisogno che si sbattano tanto, là il problema sono le pressioni».
I fondisti sono figli di un dio minore?
«Siamo ancora in un angolino, rispetto ai nuotatori. Ci considerano uno sport inferiore».
Soldi e popolarità, insomma, non arriveranno mai.
«Non è tanto quello, spiace essere considerati poco. Il discorso parte dalla federazione».
Ha 29 anni, a Pechino arrivò quarto, chiuderà con Londra 2012?
«Non è detto. Questa disciplina disperde tante energie fisiche e mentali, in Cina fu la prima volta del fondo alle Olimpiadi, da qualche anno sono ad alti livelli, mi confermo con regolarità».
L'anno prossimo il Mondiale sarà a Shangai.
«Magari parteciperò pure alla coppa del mondo, nell'ultimo biennio l'ho saltata per concentrarmi su Europei e Mondiali. Sabato alle 7 tornerò in acqua per la 25 km».
Nel pomeriggio c'è stata la 5 km, senza la diretta Rai, neanche sul satellite, per Giorgia Consiglio...
«Peccato, il nostro sport non ha visibilità».
Per questo non è pentito di avere lasciato la piscina?
«Ero stato campione d'Italia nei 400 misti, ho svoltato 5 anni fa e in acque libere ho trovato grandi soddisfazioni».
Qual è il segreto del successo suo e di Martina Grimaldi, altra iridata del Canada?
«Lavoriamo sodo, non badiamo ai fronzoli. Ci divertiamo e i risultati arrivano. Nel 2006 qui ero arrivato dodicesimo, ora sono maturato e mi gestisco bene».


Quel Thomas Lurz, nove volte iridato, è proprio super?
«Ha conquistato venti podi internazionali, è stato premiato come miglior atleta del secolo nel nostro sport, ma non è più come una volta. Ormai mi teme, tutti hanno imparato a conoscermi».

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