L’INTERVISTA VERA SLEPOJ

La verità è che dentro le donne sono diventate un po’ uomini...

L’INTERVISTA  VERA SLEPOJ

Che a scuola le bambine siano più brave dei maschi è un dato di fatto. Ma per Vera Slepoj, psicologa e psicoterapeuta, dipende tutto dalla famiglia in cui sono cresciute. Ed essere le prime della classe non è sempre così positivo: «Avere bei voti non vuol sempre dire essere anche intelligenti e creativi».
Perché le bambine sono più brave a scuola?
«Perché hanno abnegazione, sono più metodiche, più disponibili a dimostrare una competenza, a perseverare in un obiettivo, e hanno la tendenza a stare dentro le regole. Ma il successo nello studio è il primo passo per acquisire quello status sociale che al maschio invece non è richiesto».
Fin da piccole?
«Dipende dai messaggi che ricevono dalle madri all'interno del percorso di crescita. Spesso è di narcisismo, o di riscatto rispetto alle condizioni femminili degli ultimi 30 anni. Spesso se i genitori desiderano un maschio e nasce una femmina, questa sarà portata fin da piccola ad assumere atteggiamenti maschili».
Siamo ancora legati allo schema maschile-femminile?
«Oggi le donne non vogliono più imitare gli uomini, ma hanno interiorizzato il modello maschile. Il problema dell'autostima porta a un'esagerazione delle proprie capacità: e la bimba deve dimostrare di avere quanto viene attribuito al maschio».
Quindi la bambina studia di più per essere accettata?
«Dipende dalla famiglia. Se cresce in una famiglia “ipervalutativa”, che la considera solo per i bei voti, la bambina può abbandonare lo studio per acquisire un'identità. Se al contrario cresce in una famiglia “svalutativa”, per ribellione può buttarsi nello studio per riscattarsi.

..».
Il contesto ideale qual è?
«La famiglia che fin dal principio dà regole giuste, e che vive in un ambiente ricco di stimoli. Così la bambina impara a non snaturare se stessa per dimostrare qualcosa agli altri».

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