Nei bambini affetti da X fragile con Attention Deficit Hyperactivity Disorder(ADHD) la somministrazione di L-acetilcarnitina determina una significativa diminuzione delliperattività ed un miglioramento del comportamento adattativo, in assenza di effetti collaterali. Tale trattamento promette di dare buoni risultati anche nel controllo delliperattività nei bambini senza ritardo mentale.
È questo in sintesi limportante risultato di uno studio multicentrico in doppio cieco (nel quale cioè né lo sperimentatore né lammalato sono a conoscenza di chi ha ricevuto il farmaco e di chi ha ricevuto il placebo) appena pubblicato sullAmerican Journal of Medical Genetics che ha coinvolto oltre 60 piccoli, di età compresa tra i 6 e i 13 anni, ammalati di sindrome del cromosoma X fragile trattati con la L-acetilcarnitina (LAC). Il progetto, al quale hanno partecipato 8 centri in Italia, Spagna e Francia, è stato coordinato dal professor Giovanni Neri, direttore dellIstituto di genetica medica delluniversità Cattolica di Roma, e dalla professoressa Maria Giulia Torrioli, neuropsichiatra infantile delluniversità Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma, con il contributo di alcuni ricercatori della Sigma Tau.
Le ricerche sullX fragile del professor Neri erano iniziate nel 1995 con un primo finanziamento di Telethon al quale ne sono seguiti altri, integrati dallinserimento tra i programmi di ricerca di rilevante interesse nazionale 2005.
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