E non si è neppure un po pentito signor sindaco? Ma cera proprio bisogno? Per chiudere in bellezza il «suo» ennesimo festival questa volta dedicato alla filosofia, cera proprio bisogno che Veltroni chiamasse sul palco a parlare di Islam e Occidente il signor Tariq Ramadan? E non ci si venga a dire che certi inviti li faceva in piena autonomia Paolo Flores dArcais: fosse così, sarebbe solo unaggravante. Le cronache dellincontro parlano di scintille e polemiche ma anche di applausi del pubblico più giovane ad alcune affermazioni di Ramadan sulla xenofobia e il razzismo che affliggerebbero la nostra società, prigioniera di pregiudizi e di antichi istinti coloniali. È questa la risposta del governo e del futuro partito democratico alle nuove generazioni che si interrogano sul difficile e complesso rapporto tra noi e il mondo musulmano? Maria Giovanna Maglie ha illustrato in modo esemplare ai lettori del Giornale il profilo di questo «cattivo maestro» del fondamentalismo islamico in versione postmoderna, verniciato cioè con una mano di doppiezza per renderlo più esportabile nei paesi europei.
Aggiungo qualche argomento, proprio per aiutare i più giovani e i meno esperti ad evitare le trappole della dissimulazione. È un fatto o no che Ramadan ha condannato lattentato delle Torri gemelle di New York ma per individuare chi lo abbia realmente compiuto invita a domandarsi: a chi giova? È un fatto o no che a parole sottolinei il ruolo delle donne nellislam ma nei fatti difenda a spada tratta la sottomissione imposta dalla sharia fino a chiedere nei paesi europei piscine separate per maschi e femmine? Non è un fatto che giudichi moralmente condannabile lassassinio dei bambini israeliani per mano dei kamikaze ma poi aggiunga che si tratta di atti «contestualmente comprensibili»? E non è contestualmente comprensibile per lui anche la lapidazione delle adultere? È un fatto o no che Ramadan, mentre recita la parte dellintellettuale tollerante, faccia parte di organizzazioni islamiche ben radicate nei nostri paesi che giudicano lEuropa una terra da conquistare con il Corano, le moschee e il proselitismo? E sostengono che il dialogo con americani ed ebrei si fa con le bombe e il fucile? LUniversità libera di Bruxelles, una tra le più progressiste dEuropa, rifiutando di recente a Tariq Ramadan il visto dingresso per una conferenza ha sottolineato che per quanto egli stia ben attento a mostrarsi in pubblico il più misurato possibile, in realtà quello che vuole esportare in Occidente è un islam inaccettabile: oscurantista, sessista e omofobico (posizione che deve essere sfuggita alla sinistra italiana dei Dico). E ha messo nero su bianco il principio che «musulmani liberali e riformisti hanno già troppo poco spazio per resistere allislamismo e dunque di tutto hanno bisogno fuorché che si inviti a parlare al loro posto dei fondamentalisti più o meno mascherati».
Questa considerazione non provoca nessun conflitto di coscienza nel kennedyano Veltroni? Perfino Flores dArcais che prima del dibattito aveva definito Ramadan un moderato e non fanatico, alla fine qualche ravvedimento se lo concede quando ascolta quello che dice sulle relazioni tra Stato e religione. A modo suo, ovviamente: affiancando a Ramadan, quanto a «deficit di libertà», il cardinale Bagnasco. È lultimo capolavoro dal festival veltroniano della filosofia: i vescovi della Cei valgono gli integralisti dellislam. Tutto questo mentre a Torino il ministro Ferrero rivendica con orgoglio di essere il ministro di tutti i clandestini n Italia, nessuno escluso. E mentre a Venezia un altro ministro, Giuliano Amato, scopre anche i covi di un islam radicale che incita alla violenza e allodio razziale.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.