L’ITALIA DEI FALSI MORALISTI

Molti nemici, molti denari. I «nemici» dovrebbero essere il governatore ribaltonista della Sicilia, Raffaele Lombardo e Anna Finocchiaro, capogruppo Pd al Senato, una che fino all’ultimo ribaltone ha sempre sparato a palle incatenate contro il presidente della Regione Sicilia (indagato per mafia) dopo averlo sfidato alle elezioni regionali uscendone con le ossa rotte. Nei fatti, di «denari», si discute tanto in queste ore in provincia di Catania per via dei piccioli pubblici erogati alla velocità della luce, senza gara, alla società di Fidelbo Melchiorre, il marito ginecologo della rappresentante del partito di Bersani a palazzo Madama. La Solsamb srl in cui il consorte della Finocchiaro ricopre la carica di amministratore delegato, il 30 luglio scorso ha ottenuto proprio dalla Regione un finanziamento di 350mila euro per l’informatizzazione del Pta (presidio territoriale assistenziale) di Giarre.
Un accordo rapido, velocissimo, quello tra la società di Fidelbo, che non ha mai avuto ricavi superiori ai 25mila euro, e la giunta Lombardo, che ha fatto strame dell’atavica lentezza burocratica degli enti locali. Un accordo raggiunto grazie anche all’avallo tecnico-politico dell’ex ministro alla Salute del governo di Romano Prodi, Livia Turco, che nel 2007, anno della presentazione della prima versione del progetto, quando la regione era guidata dall’altro arcinemico della Finocchiaro, Salvatore Cuffaro (anche lui nei guai per questioni di mafia) diede il suo placet per il finanziamento. Tutti i protagonisti del buon affare, Melchiorre Fidelbo, la di lui moglie Anna, la di lei amica e collega Livia (Turco) insieme all’ex pm oggi assessore alla Sanità Massimo Russo vengono immortalati - come testimoniato dal sito www.sudpress.it, querelato dalla Finocchiaro - mentre tagliano il nastro per l’inaugurazione del Pta del comune-roccaforte dell’Mpa. Sullo sfondo, però, tra i presenti alla manifestazione c’è chi urla «vergogna».
Per capire il perché di quelle grida occorre fare attenzione alle date. Che hanno portato la società di riferimento del marito della più «legalista» delle figure del Pd a ottenere un bel gruzzolo di soldini dalla giunta eletta col centrodestra che oggi governa col centrosinistra. Allora. La Solsamb srl si costituisce il 26 settembre del 2007, appena due mesi prima della presentazione del progetto di una «Casa della salute» (embrione del Pta) formalmente proposto dal «Consorzio sanità digitale» (di cui la Solsamb fa parte), costituitosi il 20 novembre dello stesso anno. Appena quattro giorni dopo, siamo al 24 novembre 2007, il progetto approda sul tavolo dell’Azienda sanitaria provinciale. Chi legge gli atti si accorge che in Solsamb e nel Consorzio non figurano dipendenti e non svolgono alcuna attività. Miracolosamente, però, in due soli giorni, la Asp 3 di Catania approva i loro intenti trasmettendo il tutto alla Regione dove il progetto arriva giust’appunto il 26 novembre 2007. Ventiquattr’ore dopo parte la richiesta al ministero della Salute, guidato allora da Livia Turco, collega della Finocchiaro, per ottenere il finanziamento. Sembra cosa fatta ma con le elezioni del 2008 Lombardo succede a Cuffaro (dopo aver fatto fuori la Finocchiaro). Strada facendo, per perseguire la sua riforma in campo sanitario, don Raffaele obbliga il Consorzio che ingloba la Solsamb a rinnovare il progetto, trasformandolo, appunto, da «Casa della salute» a «Pta». E tutto riparte, come e più veloce di prima.
Siamo al luglio scorso, mese in cui lo stesso Consorzio annuncia all’Asp che ora il progetto è di «esclusiva pertinenza e proprietà della Solsamb che ne è stata l’ideatrice». Ed è proprio mentre è in carica Lombardo che la società del marito della Finocchiaro ottiene quanto chiesto. L’assessorato alla Salute, infatti, concede un finanziamento ministeriale di 506mila e 398 euro al Pta di Giarre, e la convenzione fra il Dg lombardiano dell’Asp Giuseppe Calaciura, e la Solsamb, viene firmata il 30 luglio scorso, a quasi due mesi dalla nascita del «Lombardo quater» sostenuto dal Pd della Finocchiaro. Alla società del consorte vanno 350 mila euro, metà dei quali entro un mese, mentre il 15 settembre (a ppchi giorni dal Lombardo quater) la Solsamb incassa 175mila euro salvo ricevere in due anni, a progetto completato, «una somma di importo proporzionale ai finanziamenti che saranno successivamente erogati in ragione dell'importo riferito al progetto iniziale». Tradotto: un milione e 200mila euro.


La signora Finocchiaro ieri ha fatto sapere che sporgerà denuncia per diffamazione versus il sito Sudpress che ha avanzato dietrologie e sospetti. L’assessore Russo ha invece giurato che è tutto a posto salvo poi aggiungere che verranno fatte le verifiche del caso. Politica o non politica, pecunia non olet.

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