Cultura e Spettacoli

L’Italia nomina Commendatore Peter Stein

Salvo Mazzolini

da Berlino

Peter Stein, il grande regista teatrale tedesco, ha ricevuto molte onorificenze nella sua lunga carriera. Ma quella di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana che ieri gli è stata conferita dal nostro ambasciatore a Berlino, Antonio Puri Purini, a nome del Presidente Ciampi, è una delle più gradite. Perché suggella, come ha sottolineato lui stesso, il profondo legame che lo unisce all’Italia e alla cultura italiana. In Italia, dove ha una bellissima casa nella campagna umbra, vive da anni, in Italia ha curato molte delle sue memorabili regie e italiana è sua moglie, l’attrice e cantante Maddalena Crippa, grande interprete del teatro classico e anche lei, non meno di Stein, personaggio a cavallo tra due mondi (canta e recita anche in tedesco).
In Germania Stein appartiene ormai al mito. Erede di personaggi come Erwin Piscator e Max Reinhardt, Stein è, in un certo senso, un regista controcorrente poiché in anni in cui anche nel teatro classico veniva privilegiata la spettacolarità dell’immagine e la ricerca dell’eccentricità, ha sempre puntato su due aspetti: rispettare in maniera quasi maniacale il testo e ottenere il massimo di coinvolgimento, di fusione tra pubblico e azione scenica attraverso una nuova utilizzazione dello spazio. Memorabile la sua messa in scena dell’Orestea di Eschilo negli anni Ottanta. La triologia veniva rappresentata integralmente nell’arco di nove ore con il coro cantilenante situato non sulla scena ma in mezzo al pubblico e dal coro uscivano via via i personaggi della tragedia.
Negli anni Settanta Stein ha fondato la Schaubühne, uno dei più prestigiosi teatri berlinesi, dove sono stati realizzati spettacoli che fanno parte della storia del teatro. La madre di Gorky (dove l’azione scenica si svolgeva sui tre lati che abbracciano il pubblico), Peer Gynt di Ibsen (dove erano gli spettatori ad avvolgere la scena situata al centro dello spazio teatrale), Il giardino dei ciliegi di Cecov. Il suo culto per i classici ha toccato l’apice nel 2000 quando ad Hannover realizzò la rappresentazione integrale del Faust di Goethe suddivisa in sette serate.

Numerose le sue regie in Italia: Tito Andronico di Shakespeare nell’89, Le tre sorelle e Zio Vania di Cecov nel ’96 e l’anno scorso a Siracusa Medea di Euripide interpretata magistralmente dalla Crippa.

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