L’ombra della Coopsette copre il verde di via Liri

Erika Falone

Se prima era solo un sospetto, adesso è una certezza: c’è proprio la Coopsette dietro il progetto che «pesa» sul triangolo di verde compreso tra via Riboli, via Liri e viale Cataldi Bombrini. Che ora rischia di scomparire per fare spazio a otto palazzine, una scuola e un parcheggio sotterraneo di 5 piani. Il progetto milionario (in euro) era arrivato in consiglio comunale quasi un mese fa. Lì aveva subito una battuta d'arresto. Troppi i dubbi, troppi i particolari omessi nella presentazione fatta dall'assessore all'urbanistica Bruno Gabrielli. Uno su tutti: non si è mai parlato di Coopsette, neppure in via ufficiosa, né durante le sedute della commissione edilizia, né in sede di consiglio comunale. Dalla delibera risulta infatti che «la Germania è proprietaria e ha in parte la disponibilità del lotto». Quell'«in parte» nasconde un terzo proprietario, oltre allo stato tedesco e il Comune di Genova. Che è rimasto nascosto fino ad oggi, nonostante le esplicite richieste avanzate dal comitato spontaneo di cittadini di via Riboli. E non è stata un grande sorpresa. Stando a quanto risulta dalle visure, Coopsette è proprietaria della maggior parte dell'area. Che è classificata come «area di servizi». Per farla diventare edificabile, occorrerebbe una modifica del Puc, il Piano urbanistico comunale. La richiesta del cambio di destinazione d'uso, però, non è stata presentata dalla Coopsette, bensì dalla Germania. Ma c'è di più: nella presentazione del progetto - che l'assessore Gabrielli ha sempre sostenuto ritenendolo «un bel progetto» - molte questioni non sono ancora state chiarite. Ad esempio che fine farà la società che gestisce i campi da tennis comunali di via Liri. Se dovesse essere aperto un cantiere per la costruzione delle otto palazzine, con tutta probabilità i campi sarebbero rasi al suolo: non esiste infatti un'altra strada per giungere al sito con mezzi pesanti. In teoria, per ora, dovrebbe essere tutto fermo, anche se, stando ai racconti dei cittadini della zona, il disboscamento starebbe continuando.

Sono settanta gli appartamenti di lusso previsti dal progetto. Appartamenti che, una volta costruiti, andranno sul mercato con un prezzo deciso dal costruttore. Che non avrà fatto neppure la fatica di chiedere in prima persona il cambio di destinazione d'uso dell'area.

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