Silvia Marchetti
Non è esattamente lideale veltroniano dello «spazio verde», un luogo pulito dove le mamme portano a passeggio i bimbi e dove gli anziani socializzano. È lulteriore simbolo, invece, del degrado del centro storico. Con larrivo del primo caldo, puntuale come ogni anno torna «lemergenza di piazza Indipendenza».
Montagne di cartoni, bottiglie di birra e rifiuti hanno preso il posto delle aiuole. Invece dei bambini a spasso con le mamme, ci sono gruppetti di extra-comunitari che bivaccano, 24 ore su 24, non stop da maggio a ottobre. Romeni, zingari e senza-tetto che hanno trasformato i giardini in casa loro: dormono per terra, mangiano, si cambiano i vestiti, si lavano alla fontanella (radendosi tanto di barba) e fanno i loro bisogni davanti ai passanti (addosso allalbero o meglio ancora nel fotopoint o nella cabina telefonica). Lex-gabbiotto Atac è diventato il loro alloggio personale. Uno scenario che non fa certo onore a Roma, proprio davanti al Consiglio superiore della magistratura e a due passi dallambasciata tedesca, dove ogni giorno transitano cittadini e turisti.
Molti i commercianti che si lamentano. «Qui è un vero bordello - sbotta ledicolante - un paio di giorni fa abbiamo chiamato la polizia perché era scoppiata una rissa tra due extra-comunitari. Il guaio è che quelli si ubriacano pure. La verità è che cè poco da fare, non li puoi certo portare via con la forza. E poi qui siamo in zona rossa - confessa sotto voce - la gente sta zitta». Una situazione destinata a peggiorare. «A luglio e agosto non si riuscirà più a camminare e ci sarà una puzza incredibile», dicono al bar la Casina delle Terme, dove i tavolini e la veranda in vetro danno proprio sui giardini fatiscenti. «Ogni mattina laviamo per terra con la varechina. Il lunedì, quando riapriamo, cè il terrore là fuori». La signora Francesca Ciampi, proprietaria del bar, negli ultimi anni ha scritto diversi esposti, tutti caduti nel vuoto. «È una situazione schifosa. Non cè controllo, non cè sorveglianza. Gli extracomunitari entrano qui per il bagno, danno fastidio ai clienti, chiedono lelemosina. E se poi li cacci via ti accusano pure di razzismo». Ma qui non è questione di essere razzisti o no: la verità è che «i giardini sono diventati un campeggio e questa gente disturba». La signora punta il dito contro lAma, («viene una volta a settimana»), e contro lUfficio giardini («si fa a vedere una volta al mese»), sventolato da Veltroni come il fiore allocchiello capitolino. E le pattuglie, «quando le chiami non arrivano». Il carabiniere di guardia al Csm nega: «Non è vero, le pattuglie ci sono».
Il degrado di piazza Indipendenza era stato denunciato la scorsa primavera da Fabrizio Sequi, consigliere An in I municipio. Senza risultati: «È vergognoso che a distanza di un anno dalla segnalazione continui il rimbalzo delle competenze. La piazza è ormai una latrina a cielo aperto». A chi spetta infatti una simile emergenza? «Teoricamente a noi del municipio, ma se il Comune non interviene non siamo in grado di fare tutto da soli». Molte sarebbero le unità di «competenza», dalla Caritas, ai Nae (nuclei assistenza emarginati) della municipale fino alle Asl, visto che centra anche ligiene.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.