LondraManipolavano i dati del cambiamento climatico per rendere più efficace la minaccia del riscaldamento globale provocato dalluomo. Di questo sono stato accusati gli scienziati delluniversità inglese dellEast Anglia dopo che, in vista del congresso di Copenhagen, degli hacker hanno pubblicato sul web una serie di e-mail rubate con degli stralci di conversazioni che proverebbero le malefatte di questi esperti climatici. Subito dopo la loro diffusione l'università ha acconsentito a pubblicare quanto prima tutti i dati relativi al loro lavoro, ma la loro disponibilità non sembra aver convinto le Nazioni Unite che sul caso hanno aperto uninchiesta.
Il dottr Rajendra Pachauri, direttore della commissione Onu per i Cambiamenti climatici ha dichiarato in unintervista radiofonica alla Bbc di voler andare fino in fondo alla questione. «Le accuse rivolte sono gravi e noi intendiamo investigare su quanto è stato detto - ha spiegato - indagheremo fin nei dettagli e poi prenderemo una posizione ben precisa». Il direttore dellunità di ricerca climatica dellateneo inglese, Phil Jones, ha sempre smentito ogni ipotesi di alterazione dei dati riguardanti il clima, ma si è autosospeso dallincarico fino a quando linchiesta non verrà completata. Intanto luniversità ha designato Sir Muir Russell, ex rettore delluniversità di Glasgow a capo di una commissione dinchiesta perchè si occupi delle accuse rivolte ai ricercatori. A difesa di Jones sono scesi in campo anche alcuni docenti americani come il professor Michael Mann, direttore dellEarth System Science Center in Pennsylvania, destinatario di alcune mail al centro dello scandalo. «Non credo vi sia alcuna prova che Jones abbia manipolato i dati - ha affermato lo scienziato - e non credo che altri miei colleghi lo abbiano fatto. Ritengo che tutto il caso sia opera di scettici che intendono distrarre lopinione pubblica con delle notizie ad effetto come questa. E non è un caso - ha concluso - che la conferenza di Copenhagen sia programmata per la prossima settimana. Tutti i nostri sforzi potrebbero venir vanificati e siamo preoccupati per questo».
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