Ondate di hashish invadono il litorale mentre la «neve» cade anche sui Castelli Romani. Le previsioni fatte dalle forze dellordine sul traffico di droga a Roma e dintorni erano esatte. Questinverno, purtroppo, i cartelli colombiani hanno imparato a saltare lintermediazione della malavita locale per piazzare direttamente gli stupefacenti in Italia.
Ieri la squadra investigativa della polizia di Anzio, diretta dal vicequestore Mauro Baroni, ha stretto il cerchio attorno a tre trafficanti di cocaina sudamericani, ai vertici di una organizzazione molto più vasta. In manette sono finiti Hernando Laverde Orozoco, colombiano di 56 anni, Paul Maximilien Figueroa, argentino di 29, residente in Germania, e Jair Valverde Pareja, colombiano di 38, domiciliato a Roma. Gli agenti hanno messo le mani su 3,283 chilogrammi di cocaina purissima che sul mercato al dettaglio avrebbe fruttato 700mila euro.
La droga era nascosta in un vano ricavato dalla scocca di una Mercedes Classe S, stivata di prodotti di erboristeria, per sviare i controlli. Gli ispettori, però, con uno speciale grimaldello, hanno aperto la struttura dellauto, che era protetta da due sbarre di piombo per eludere i raggi X e cosparsa di una sostanza oleosa per neutralizzare i cani antidroga. A Laverde sono stati sequestrati 17mila euro in contanti, ritenuti provento dellattività illecita e per lui laccusa è di detenzione, trasporto e spaccio di stupefacenti. «Loperazione - ha affermato Baroni - fa ritenere che le organizzazioni colombiane vengano direttamente nel nostro paese per vendere la droga. Questarea del litorale sud, tra Roma e Latina, è molto coinvolta nel traffico e crediamo che la coca potesse essere scaricata proprio in zona».
Sette malviventi, quasi tutti di Aprilia, rifornivano invece di hashish e neve il litorale pontino, estendendo lo spaccio anche ad Anzio, Nettuno, Genzano, Albano e Ariccia. Il luogo scelto dai pusher, fermati dalla mobile di Latina, era il parco pubblico Friuli di Aprilia e il centro commerciale Aprilia 2. Ogni dose di cocaina veniva venduta a circa 40 euro, mentre per lhashish i consumatori dovevano pagarne 10. Dietro le sbarre sono finiti Paolo Leone, di 32 anni, considerato il punto di riferimento degli acquirenti, Francesco Pinna, di 32 e Salem Hafiane Ben Fitouri, di 39. Arresti domiciliari, invece, per Adriano Serva, di 39 anni, Gabriele Maddonni, di 29 anni, Giancarlo Ferrerio, di 32 e Giorgia Mohamed, di 24 anni.
Le indagini degli investigatori, diretti dal vice questore Fausto Lamparelli, erano mirate a individuare il principale riferimento dellorganizzazione, Paolo Leone, che manteneva i contatti con i tossici. Ognuno allinterno della banda aveva un compito preciso.
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