L’Oriente beve energia dalla Fiumara

da Hong Kong

«È stata, anche questa volta, una bella sfida. Ma, a posteriori, possiamo ben dire d’averla vinta»: è particolarmente soddisfatto il commento di Paola Caselli, che gestisce con i fratelli Carla e Andrea un’azienda, l’«Organizzazione Vittorio Caselli» di Firenze, attiva da cinquant’anni nel settore delle mostre internazionali. Il compiacimento della donna-manager va direttamente a «Hofex 2007», la manifestazione di prodotti alimentari e bevande che si svolge ogni due anni a Hong Kong e rappresenta uno dei maggiori eventi mondiali del settore. Un evento cui, quest’anno, ha preso parte una delegazione di produttori Made in Italy tra cui, unica azienda ligure, Fish & Food che ha sede alla Fiumara. «Si tratta di un appuntamento prestigioso - spiega Paola Caselli - per le aziende che hanno prodotti di nicchia di alta qualità, e vogliono esportare, introducendosi nei mercati mondiali con un approccio tutt’altro che improvvisato. Ecco perché Hofex e poche altre manifestazioni a livello internazionale sono un eccellente trampolino di lancio, indipendentemente dalla dimensione dell’azienda che vi partecipa». L’importante è avere un prodotto in grado di soddisfare la domanda del consumatore.
E in questo senso a Hofex, rigorosamente riservata agli operatori, si incontrano i maggiori grossisti e distributori dell’agroalimentare. «Per questo abbiamo deciso di esserci - sottolinea il genovese Claudio Rovere, titolare di Fish & Food, che con i figli Massimo e Carlo Alberto ha presentato Brava Italia Energy Drink -. Confermo che abbiamo avuto riscontri immediati, con un gran numero di contatti professionali e addirittura ordini del nostro prodotto che si inserisce in maniera originale, innovativa, nella fascia delle bevande energetiche non alcoliche, in grado di incontrare immediatamente il gusto dei consumatori». L’allestimento, nell’enorme padiglione di «Hofex» di fronte ai grattacieli e alla baia di Hong Kong, è molto scenografico; lingua unificante è l’inglese, ma si vedono persone provenienti da tutte le parti del mondo. Siamo in terra ufficialmente cinese, Cina popolare, ma l’atmosfera, il look, le opportunità e lo stile di vita sono ultraoccidentali. E la Cina lascia fare, in nome del business. Aggiunge ancora Paola Caselli: «Fiere come questa si caratterizzano come chiave di ingresso non solo del singolo prodotto e della singola azienda, ma dell’intero Made in Italy. Ovviamente, non si deve sparare nel mucchio.

L’apporto di una struttura come la nostra serve proprio per orientare le aziende a fare le scelte giuste, in particolare nei mercati dell’Estremo Oriente, oppure nel Medio Oriente o in Sud Africa, dove - conclude - si registra una tendenza favorevole al prodotto italiano e, ora, anche ligure: olio extravergine, vino soprattutto, e l’immancabile pesto in confezione».

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