Freschi, freschissimi, ancora da raccogliere. Non si tratta dello slogan pubblicitario usato dai venditori di uno dei tanti mercati rionali capitolini, ma di una vera e propria - e, soprattutto, nuova - strategia di vendita. E, quindi, consumo. Sono arrivati, infatti, a Roma gli «orti self-service»: aziende in cui il cliente, armato di scarpe comode e canestro, può fare la spesa direttamente nei campi, raccogliendo da solo la verdura e la frutta che lo interessano.
Una soluzione per ottimizzare il rapporto qualità-prezzo. Si osserva, annusa, tasta e, infine, sceglie il prodotto che si ritiene migliore e più o meno maturo, a seconda delle esigenze, lo si raccoglie e si porta alla cassa. Senza intermediari. «In altri Paesi, come gli Stati Uniti - spiega la Coldiretti - è una realtà già molto diffusa e denominata pick your own, che sta appunto a indicare la possibilità di scegliere frutta e verdura di stagione direttamente dalle piante e nellorto delle aziende agricole, secondo i gusti e le esigenze più varie. Oltre alla qualità, a conquistare i consumatori è il prezzo, più conveniente di quello dei canali distributivi tradizionali».
Per dirla, in tre parole: libertà, risparmio e divertimento. E sì perché sembra proprio che improvvisarsi agricoltori piaccia a molti e stia diventando una moda economica. «Cè un grande interesse per questo servizio - racconta Massimo Antonini, titolare dell'azienda agrituristica Acquaranda e del relativo orto self-service (via dello Sboccatore 8; Trevignano Romano; 069985301) -. La gente è curiosa, ma, soprattutto, è attirata dalla possibilità di conoscere leffettiva provenienza di ciò che mangia e dal risparmio, pari al trenta/quaranta per cento rispetto ai punti vendita tradizionali. Senza contare che ciò che si compra in questo modo è decisamente più fresco di quello che si trova negli scaffali dei negozi, quindi, si mantiene più a lungo, riducendo gli sprechi».
Il settanta per cento della clientela viene dalla Capitale, a dimostrazione di quanto la novità affascini i romani. «Per lo più - prosegue - a fare la spesa sono donne, ma non mancano uomini e intere famiglie che portano i bimbi per educarli al mangiare sano. Forniamo loro tutto ciò che occorre per la raccolta, invitandoli, ovviamente, a venire con scarpe comode. Quando arriva un cliente nuovo lo accompagniamo per spiegargli come si raccoglie una pianta. Appena ha imparato, va da solo». Varia la scelta dei prodotti, che, a seconda della stagione, prevede insalate, pomodori - una speciale varietà di Trevignano - melanzane, zucchine, cetrioli, fagiolini, patate, peperoni e, perfino, fragole.
Proprio queste ultime potrebbero essere protagoniste di un'ulteriore iniziativa. «Stiamo pensando - dice Antonini - di offrire ai clienti la possibilità di fare qui, con noi, la marmellata. E, magari, anche i formaggi.
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