L’sms di Ibra a Moratti: «Mi ribellerò»

Un’esistenza da terapia gli ultimi giorni di Ibra all’Inter.
A rivelare le ansie dello svedese è un quotidiano di Barcellona, La Vanguardia, che pubblica gli sms di Zlatan al presidente dell’Inter e ai dirigenti del Barcellona. L’attendibilità del quotidiano è provata, lo stato di eccitazione di Ibra anche: «Me lo avevi promesso - messaggia a Moratti -. Se il Barcellona mi avesse richiesto tu mi avresti lasciato andare». La Vanguardia scrive, qui forse eccitandosi a sua volta, che il numero dei messaggi era tale da stupirsi se a Ibra fossero rimasti ancora i polpastrelli. Ai dirigenti catalani scriveva che era pronto a qualsiasi cosa, a Moratti prometteva che se le cose avessero preso una brutta piega avrebbe reagito: «Mi ribellerò». In una seconda concessione a una nota di commento, il quotidiano spagnolo confessa la sua preoccupazione dinanzi allo smisurato ego del calciatore: «Molto più grande di quanto sia consigliabile».
Con Josè Mourinho che, sempre secondo La Vanguardia, gli rispondeva ironicamente e provocatoriamente: traditore!
Insomma un fumettone di mezza estate che all’Inter ormai non fa neppure discutere: «Lui è finalmente felice e noi altrettanto», come ha avuto modo di ricordare Tronchetti Provera l’altra sera a Montecarlo e come stanno ripetendo un po’ tutti nell’entourage nerazzurro.
D’altronde Ibra si era giocato la sua esistenza all’Inter la sera stessa dell’eliminazione dalla Champions a Old Trafford contro il Manchester United. Una notte con lo spogliatoio molto bollente. Quella partita ha tracciato un confine invalicabile fra lui e il resto della squadra, in questa chiave si possono interpretare meglio le angosce di Ibra e la sua convinzione che altre scelte non ci fossero oltre a quella di cambiare aria. Desiderio ben precedente alla notte di Manchester ma poi diventato assolutamente prioritario.
Adesso è l’ora di Diego Milito e Samuel Eto’o, l’argentino già perfettamente inserito nel gruppo grazie anche ai numerosi connazionali, il camerunese alla ricerca di una sua collocazione e in piena fase di studio. Anche a fine partita parole mielose di entrambi al Louis II di Montecarlo, ma è stato soprattutto sul campo che si è vista quell’unità di intenti che mette di buon umore Massimo Moratti: prova d’assieme maiuscola quando in campo è entrata la vera squadra, giocatori che si cercano, si aiutano e dopo il gol si abbracciano sinceramente.


Nell’allenamento di ieri rientro in gruppo per Lucio che ha completato le pratiche burocratiche per le quali aveva ottenuto due giorni di permesso, squadra al completo e Appiano vuota in questo fine settimana. Il raduno è per lunedì mattina, giorno della partenza per Pechino dove sabato l’Inter gioca la Supercoppa Tim contro la Lazio, avversario imprevisto Julio Cruz.

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