da Roma
Fuori Mario Baccini e Bruno Tabacci, dentro Ferdinando Adornato e Angelo Sanza. LUdc compensa la scissione della Rosa Bianca con lingresso di due transfughi di Forza Italia. Laddio di Adornato e Sanza agli azzurri era nellaria da quando Silvio Berlusconi annunciò la nascita del Partito delle libertà. Il battesimo dei nuovi entrati nellUdc avverrà probabilmente sabato quando Pier Ferdinando Casini sarà ospite di un convegno organizzato da Adornato.
Per allora ci sarà forse più chiarezza sulle mosse della nuova formazione politica centrista che, a meno di ventiquattrore dalla nascita, viene bocciata da Pier Ferdinando Casini. «È irrilevante». Insomma, secondo il leader dellUdc, «è tutto un problema di candidature». E nel partito centrista cè anche chi, nel marcare le distanze, ci va giù pesante: «Non sarà la Rosa bianca ma un crisantemo bianco portato amorevolmente al capezzale politico di Marini per offrirgli un voto in più». Insomma, ironizza ancora il vicepresidente dei deputati Udc Maurizio Ronconi, nella scelta di varare una formazione politica insieme a Bruno Tabacci e nel dargli il nome del gruppo di studenti cattolici bavaresi ghigliottinati per dei volantini contro il nazismo, non cè «nessuna poesia ma molta prosa».
Insomma strade separate e accuse reciproche tra le due formazioni politiche. Da una parte Tabacci che registra «linversione a U» di Casini, appena tira aria di elezioni: «Per due anni, facendo sua la nostra analisi, ha affermato che il bipolarismo era finito e con questo la Cdl naturalmente. Ancora poche settimane fa diceva anche che avrebbe votato una legge elettorale alla tedesca con chiunque ci fosse stato, senza alcun vincolo di coalizione. Ed ora che questa possibilità si prospetta dopo lincarico al presidente del Senato Marini di formare un governo, Casini spiega che lUdc non è disponibile ad alcun dialogo se non cè anche Forza Italia».
Ed è effettivamente scontanto che oggi, quando Marini sentirà i rappresentanti dellUdc la risposta sarà picche. I margini a disposizione del presidente del Senato «sono strettissimi», ha riconosciuto Rocco Buttiglione. Una legislatura «morta e sepolta», ha aggiunto Carlo Giovanardi. Ma le scelte della Rosa bianca non sono scontate. «Non sosteniamo nessuno, sosteniamo le idee. Se ci saranno proposte, e se avremo occasione di incontrare il presidente Marini, le valuteremo. Se invece si pensa solo ad un esperimento di palazzo, non ci interessa», ha assicurato Baccini.
E lipotesi di una Cosa bianca più estesa, magari con Italia dei valori? «Non cè nulla», assicura Baccini. Ma forse per i dipietristi qualcosa cè, visto che anche ieri hanno speso parole di stima per gli ex Udc.
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