L’Ue boccia gli aiuti di Stato ai decoder

Incentivi al digitale terrestre a carico della Rai, Mediaset, La7 e Fastweb

da Milano

L’Ue boccia gli aiuti di Stato ai decoder digitali terrestri. Mercoledi prossimo la sentenza della commissione presieduta da Neelie Kroes (Concorrenza) appare inevitabile. Si tratterebbe infatti di «un aiuto di Stato illegittimo e incompatibile con le norme europee» che costituisce «un vantaggio indiretto» per Rai e Mediaset. Secondo le conclusioni dell’eurocommissario Kroes, anticipate da Radiocor, toccherà ora alle emittenti tv sostenere le spese del rimborso parziale. L’Ue salverà gli incentivi agli utenti valdostani e sardi per il 2006, giudicati compatibili con norme comunitarie perché hanno uno scopo di «interesse comune» in zone in cui esiste un problema di coesione sociale e particolarità geografiche. Bruxelles ritiene, insomma, che in quelle due regioni senza i contributi pubblici il settore digitale non decollerebbe.
La scampano anche i produttori di decoder: la commissione ritiene non abbiano goduto un «vantaggio particolare e specifico» per cui l’aiuto non comporta discriminazione alcuna. Nello specifico, le misure contestate riguardano i contributi pubblici di 150 euro nel 2004 e di 70 euro nel 2005 destinati direttamente a chi ha acquistato decoder che captano i programmi trasmessi con il digitale terrestre. Un pacchetto del valore di 220 milioni di euro che, secondo Bruxelles, ha garantito un vantaggio netto alle emittenti televisive e agli operatori di rete che offrono servizi a pagamento. E dunque Rai, Mediaset, La7 (Telecom) e Fastweb hanno in sostanza goduto della creazione di un mercato più ampio grazie al quale hanno fornito nuovi servizi a pagamento «a costi bassi».

L’incompatibilità degli incentivi deriva dal fatto che gli stessi non sono neutrali dal punto di vista tecnologico in quanto «non previsti per i decoder satellitari pur essendo concesso anche per quelli che utilizzano la trasmissione via cavo».

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