Erica Orsini
da Londra
L'Europa riunita a Londra promette controlli più severi per combattere la minaccia «persistente» del terrorismo, mentre negli aeroporti continua a regnare il caos. Nel vertice europeo sulla lotta ai terroristi tenutosi ieri nella capitale britannica, il ministro degli Interni John Reid ha illustrato ai colleghi dell'Ue l'evolversi dell'inchiesta che il 10 agosto è culminata con l'arresto di 24 sospetti e le ipotesi per sconfiggere il nemico globale. «Per combattere il terrorismo - ha detto il ministro - è necessario trovare il modo di bilanciare i diritti del singolo con il diritto collettivo alla sicurezza. E l'Unione europea deve sviluppare nuove strategie in risposta ad una minaccia persistente, in continua evoluzione».
Controlli più accurati, dunque, per impedire limbarco di liquidi esplosivi; scambio di informazioni tra i servizi di sicurezza con la costituzione di una task force negli Stati sotto attacco; maggiore coordinamento nella sicurezza dei mezzi di trasporto; studio approfondito sulla natura dell'Islam in Europa. Tra le proposte concrete attuabili in futuro e fortemente sostenute ieri anche dal commissario europeo per la Giustizia, Franco Frattini, vi sono quelle che prevedono lo scambio dei dati dei passeggeri aerei e dei controlli più severi sui siti Internet «che incitano al terrorismo", primi fra tutti quelli che insegnano come si fa a costruire bombe artigianali. «Mi impegno a presentare nei prossimi giorni - ha dichiarato Frattini - delle proposte sul rilevamento e la tracciabilità dei detonatori in commercio, in particolare sugli esplosivi liquidi e il potenziamento dello scambio di informazioni tra le agenzie di sicurezza europee. Per quanta riguarda lo scambio d'informazioni sui passeggeri, tutto deve avvenire nella piena tutela della riservatezza dei dati personali».
Nota dolente quella del trasporto aereo. La tragedia evitata del 10 luglio ha gettato nel caos gli aeroporti di mezzo mondo e il traffico aereo non è ancora tornato alla normalità. E sebbene i servizi segreti inglesi abbiano ridotto il livello dello stato d'allerta da «critical» a «severe», le strettissime misure di controllo preventive imposte dalla Baa (l'autorità aeroportuale britannica) a tutti i voli in uscita dal Regno Unito stanno suscitando feroci polemiche tra le compagnie aeree e pesanti disagi ai passeggeri.
In meno di una settimana la sola compagnia di bandiera British Airways è riuscita a smarrire 10mila valige, di cui più della metà si trova ancora negli scali aeroportuali in attesa di venir rispedita ai legittimi proprietari. «Meglio perdere i bagagli che la vita, un ritardo è più accettabile della morte», ha detto sempre ieri il ministro Reid esprimendo il suo rammarico per i problemi che in questi giorni sono costretti ad affrontare i viaggiatori, ma sottolineando al contempo l'eccezionalità della situazione.
Dichiarazioni che di certo non contribuiranno a rasserenare gli animi esacerbati delle compagnie nazionali convinte dell'«incoerenza» delle nuove norme di sicurezza introdotte dal governo di Londra, che sono effettivamente valide soltanto per i voli in partenza dall'Inghilterra e per quelli in arrivo dall'America. «Se per le altre rotte tutto rimane uguale - viene fatto notare - eventuali terroristi potrebbe imbarcarsi su voli provenienti da altri Paesi». Ancora ieri la British Airways ha cancellato 46 voli in uscita da Heathrow e Gatwick, e l'irlandese Ryanair sta valutando la possibilità di intentare una causa contro il governo.
Prosegue inoltre l'inchiesta sugli uomini arrestati il 10 agosto scorso ai quali si è aggiunto il fermo di un altra persona sospetta, bloccata nella valle del Tamigi, a ovest di Londra, il giorno di Ferragosto. Per 22 dei 24 arrestati ieri è stata chiesta la proroga della custodia cautelare su cui dovrà esprimersi la magistratura. L'attuale legge antiterrorismo ammette fino a 28 giorni senza formale incriminazione e previa una periodica richiesta di rinnovo da parte degli inquirenti.
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