Quando cera la caccia a Saddam, cera anche Antonio di Pietro che profetizzava: «Presto ci sarà limplosione di Berlusconi che cadrà con il dito alzato, facendo finta di niente fino allultimo minuto, esattamente come Saddam Hussein». Quando cè stata la rivoluzione in Tunisia e poi quella in Egitto, cè stato Italo Bocchino che lha messa così: «Siamo appena un passo sotto allemergenza democratica, Berlusconi si dimetta. Anche Ben Alì non avrebbe voluto lasciare e anche Mubarak non vorrebbe farlo. Eppure è una soluzione che non può essere elusa». Figurati se si risparmiavano il giochino con Osama Bin Laden. In verità laccostamento è un po (tanto) più arduo, e infatti i politici non si sono (ancora) prodotti nel parallelismo. Nellattesa che qualcuno trovi il modo, e i bookmakers già scommettono che non manca molto, ieri sul web girava una simpatica fotografia di Berlusconi sfigurato in volto come Bin Laden nellimmagine falsa che, trasmessa da Geo tv, ha fatto il giro del mondo e alimentato il giallo sulluccisione del leader di Al Qaida.
Il collage al computer è semplice, identico a quello costruito con Bin Laden. Prendi la foto del Cavaliere, gli stacchi mezzo viso dal naso in giù e lo incolli sul volto sanguinante e gonfio di un non identificato personaggio probabilmente morto ammazzato. Tac, eccoti il premier finalmente tumulato. Del resto, a farlo fuori per via giudiziaria non ce la si fa; ad appenderlo per i piedi in piazzale Loreto neppure; lui con il suo incrollabile e molesto ottimismo non è proprio tipo da suicidarsi come Hitler; e anche fucilarlo come Ceausescu non pare una soluzione facilmente percorribile in democrazia.
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