Lultima follia Alitalia Precari in autostrada e passeggeri a piedi
13 Febbraio 2009 - 02:02RomaScene di ordinaria follia, ieri mattina, sullautostrada Roma-Fiumicino, bloccata per ore da una protesta di oltre duecento precari e cassintegrati dellAlitalia: una colonna interminabile di auto e pullman ai quali viene impedito di raggiungere i terminal, passeggeri inferociti che, dopo aver perso il volo, sfogano la propria rabbia contro gli occupanti, altri che scendono dai taxi per raggiungere le aerostazioni a piedi. Un chilometro di strada, valigie alla mano, pur di arrivare in tempo. Poi, grazie alla mediazione del direttore dello scalo, Vitaliano Turrà, ecco aprirsi un varco. I veicoli rimasti bloccati possono riaccendere i motori. Lintervento della polizia, poco più tardi, farà tornare alla normalità.
Tutto per colpa dei ritardi, già denunciati nelle scorse settimane, nellinvio allInps delle liste dei lavoratori in cassa integrazione. Ritardi che hanno fatto rimanere molti dipendenti senza uno straccio di trattamento economico. Prima di bloccare lautostrada, i lavoratori Alitalia avevano occupato per circa due ore gli uffici amministrativi della compagnia, presso laeroporto di Fiumicino.
Volevano risposte certe, non le hanno ottenute e hanno alzato il tiro della protesta bloccando lultima parte di autostrada, naturalmente in direzione dello scalo. Precari e cassintegrati si sono seduti per terra impedendo laccesso a chiunque. Immediatamente sulla strada si è creato un tappo di auto e pullman, incolonnati per chilometri. Moltissimi i viaggiatori rimasti imbottigliati. Qualcuno di loro ha perso il volo, altri se la sono cavata percorrendo a piedi la distanza che li separava dallaeroporto e grazie alle partenze ritardate disposte, anche da altre compagnie, per attendere larrivo dei passeggeri. Per ridurre i disagi lAlitalia ha messo a disposizione delle auto e dei van che hanno fatto la spola tra la parte finale della Roma-Fiumicino e laeroporto. Nonostante i disagi, più di un passeggero si è mostrato solidale con i lavoratori: «È una vergogna - è il commento di uno di loro -, credo che certi fatti avvengano solo in Italia: e comunque, anche se oggi ho perso il mio volo, questi manifestanti hanno tutta la mia solidarietà».
I meno pazienti, invece, non sono riusciti a trattenere la rabbia per le conseguenze della manifestazione. Parole forti tra i passeggeri spazientiti dal disagio e i cassintegrati sono volate quando è stato deciso di aprire un varco esterno per far defluire i veicoli intrappolati. La decisione di liberare un varco parziale (un presidio è comunque rimasto, ndr) è arrivata al termine di una votazione ad alzata di mano tra i circa duecento occupanti dopo che era intervenuto, per una mediazione, il direttore dellaeroporto. «Vogliamo che dallAlitalia si presenti qualcuno e mantengano le promesse fatte», hanno detto i lavoratori a Turrà. Alle 14,05 lintervento della Celere, in assetto. Qualche spintone tra i poliziotti e i manifestanti, poi il blocco è stato sciolto. Ma la protesta si è soltanto spostata, questa volta allinterno dellaerostazione dei voli nazionali, al Terminal A, dove i lavoratori sono arrivati tenendo le mani alzate e scandendo slogan del tipo «Vergogna, vergogna». Allinterno del Terminal, controllati a vista da polizia e carabinieri, hanno srotolato uno striscione con la scritta «Comitato cassaintegrati e precari».
In serata, in una nota, il ministero del Lavoro e lInps, hanno comunicato di «aver dato corso con la massima tempestività e sollecitudine a tutte le procedure necessarie di rispettiva competenza per la definizione e lerogazione dei trattamenti di sostegno al reddito, condizionati, peraltro, dal ritardo nella trasmissione degli elenchi dei lavoratori interessati».