Luigi Zanda (Pd) parla di «questione di stato». Emma Bonino (radicale) invoca una commissione parlamentare dinchiesta. Jacopo Venier (Pdci) chiede addirittura le dimissioni. Ce lhanno con Silvio Berlusconi, oggetto dellennesima puntata della «soap Noemi opera» scodellata ieri mattina da Repubblica. Il giornale del gruppo De Benedetti da giorni cavalca il caso nel tentativo di arrivare all«impeachment», sulla spinta delle convinzioni espresse dalla moglie del premier, Veronica Lario, secondo la quale «mio marito frequenta minorenni» e «mio marito non sta bene». Stavolta viene pubblicata una lunga intervista con Gino Flaminio, ex fidanzato di Noemi Letizia, la diciottenne che il 26 aprile ebbe il Cavaliere come ospite donore alla festa di compleanno in un ristorante di Casoria (Napoli).
«Cose mai fatte né dette né pensate da mia figlia», tuona il padre della ragazza, Benedetto «Elio» Letizia, che ha incaricato lavvocato Giulio Costanzo di querelare entrambi, quotidiano e mancato genero. «Il racconto è gravemente diffamatorio fa sapere Letizia attraverso il legale . Ciò che si legge è un nuovo momento di mera notorietà che Repubblica, strumentalizzando, ha voluto concedere al signor Flaminio, a danno nuovamente dellimmagine di mia figlia».
Lavvocato di Berlusconi, lonorevole Niccolò Ghedini, giudica «completamente destituiti di fondamento» gli articoli del quotidiano ritenuto «oggettivamente aggressivo». «Stiamo valutando le iniziative da intraprendere in merito alla situazione generale» (azione civile con richiesta di risarcimento danni o azione penale per diffamazione) anche se questa «non è una priorità» in quanto «il presidente in questo momento è impegnato nelle attività di governo e nella campagna elettorale».
Sotto una foto che ritrae i fidanzatini in spiaggia coordinati nel sorriso e nel colore (rosa) dei costumi, il giornale di Ezio Mauro riferisce la versione di Gino su come e quando Berlusconi avrebbe conosciuto Noemi Letizia. «I suoi genitori non centrano niente», sostiene il ragazzo napoletano, 22 anni, operaio. Il rapporto sarebbe cominciato lautunno scorso. Tempo prima la fidanzata aveva consegnato un «book» fotografico di moda a unimportante agenzia romana. «In quellagenzia va Emilio Fede e si porta via questi book, forse gli servono per i casting delle meteorine. Proprio quel giorno Fede è a pranzo o a cena da Berlusconi e dimentica quelle foto sul tavolo del presidente. È così che Berlusconi chiama Noemi».
Sarebbe stato dunque il premier ad alzare il telefono nel pomeriggio di un giorno imprecisato. Le avrebbe detto di essere stato colpito dal suo «viso angelico» e dalla sua «purezza». Gino aggiunge che «in altre occasioni, quattro o cinque volte, ero presente alle telefonate e Noemi, così per gioco o per convincermi che davvero parlava con Berlusconi, mallungava il cellulare allorecchio e anchio sentii dalla sua voce quella cosa della purezza. Non voglio essere frainteso o creare confusione in questa tarantella, da cui voglio star lontano. Nelle telefonate che ho sentito io, Berlusconi aveva con Noemi un atteggiamento paterno. Le chiedeva come era andata a scuola, se studiava con impegno, questa roba qui. E ho cominciato a fuggire da questa situazione. Mi sentivo il macellaio allangolo che si era fidanzato con Britney Spears».
Gino è al corrente dellinvito di novembre alla cena della moda a Roma. A dicembre, prosegue Gino, Noemi gli disse che era stata invitata a una vacanza di Capodanno in Sardegna, nella villa di Berlusconi. «Mi disse: Posso portare unamica, unamica qualunque. Ci saranno altre ragazze. E lei si è portata Roberta, con cui è rimasta per tutto il periodo. È partita verso il 26-27 dicembre ed è ritornata verso il 4-5 gennaio». Noemi sarebbe stata accompagnata dai genitori Anna e Benedetto da Napoli a Roma da dove sarebbe proseguita per lisola su un aereo privato. «Mi ha raccontato tante cose. Che Berlusconi laveva trattata bene. Hanno scherzato, riso... Cerano tante ragazze. Tra trenta e quaranta. Alloggiavano nei bungalow che stanno nel parco. Nel bungalow di Noemi erano in quattro: lei, Roberta, e le gemelline. Dice che Berlusconi era stato con loro solo la notte di Capodanno».
A gennaio, conclude il povero Gino, «ci siamo lasciati. Eravamo andati insieme, prima di Natale, a prenotare per il compleanno il ristorante Villa Santa Chiara a Casoria. Ma alla festa non ci sono andato. Lho incontrata qualche altra volta, per riprendermi un oggetto di poco prezzo ma, per me, di gran valore che era rimasto nelle sue mani».
Parole prive di riscontro (per Repubblica sono «confortate dalla memoria degli amici, da qualche lettera, dai ricordi dei vicini e dei genitori») ma considerate «genuine». E perciò automaticamente più attendibili di quelle di Berlusconi.
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